Il fondo è costituito da una raccolta di carte che Luca Osteria ha formato unendo documenti provenienti dall'archivio della Sicherheitsdienst di Milano (1), prodotti tra 1943 e il 1945, e atti stralciati dal proprio archivio personale del dopoguerra; i documenti si riferiscono principalmente all'attività di Osteria, alias dottor Ugo Modesti o semplicemente Ugo, e dei suoi uomini, nella sezione di polizia italiana alle dirette dipendenze della Sd di Milano, guidata dal comandante interregionale della polizia politica tedesca delle SS Walther Rauff e dal capitano Theodor Saevecke, comandante per la provincia di Milano. Il fondo è solo in minima parte una sezione dell'archivio personale di Luca Osteria e non contiene carte concernenti la sua vita privata; la maggior parte dei documenti, che sono presenti in originale o in copia coeva, sono stati prodotti durante le attività di indagine e le operazioni della polizia tedesca e della stessa squadra Ugo. Non è stato possibile chiarire le circostanze e le ragioni che hanno permesso a Osteria di entrare in possesso delle carte, anche se si ipotizza che queste siano state raccolte dallo stesso Ugo o dai suoi uomini. Il fondo fu acquisito dall'Insmli nei primi anni Ottanta e non è stato possibile risalire alla data precisa del versamento, nè all'autore della donazione. Così come non sappiano se la selezione degli atti per il deposito sia stata eseguita da Osteria nè se il fondo esaurisca tutto il materiale documentario degli anni Quaranta in suo possesso. Appare, comunque, come un fondo frammentario. Nel 1996 e nel 1997 il suo contenuto è stato sommariamente descritto da Riccardo Bottoni e da Gabriella Solaro, ma non ordinato. Al momento del presente intervento il fondo si presentava privo di ordine e non condizionato, conservato in un faldone. Gli atti risultavano frammisti, indipendentemente dalla data e dal contenuto; solo in parte i documenti erano stati raccolti e inseriti in fascette o camicie riportanti un titolo o un oggetto, in modo da costituire dei fascicoli che sono stati, poi, conservati e descritti come unità durante l'inventariazione. Erano presenti numerose fotocopie di atti conservati nel fondo, che sono state inserite nei fascicoli degli originali, distinte materialmente, ma non conteggiate nè descritte nell'inventario. Si segnala la presenza su numerosi documenti di una numerazione tracciata con matita blu e rossa, forse a dimostrazione del loro utilizzo come allegati di alcune pratiche, anche coeve, che non si è potuto ricostruire in fase di riordino, per la loro frammentarietà o per l'inserimento in nuove pratiche/fascicoli. Pertanto, in fase di riordino si è proceduto, dapprima, suddividendo i documenti e i gruppi di documenti in atti antecedenti la Liberazione e atti del dopoguerra; in ragione della biografia di Osteria, che lo vede prigioniero degli inglesi dal 26 febbraio 1945 al giugno di quell'anno, i documenti compresi nel primo periodo sono stati a loro volta divisi in atti anteriori al febbraio 1945 e atti successivi. Nel complesso le carte sono state, quindi, organizzate sulla base di tre serie: 1. Collaborazione di Osteria con la polizia di sicurezza tedesca, 2. Prigionia di Osteria, 3. Dopoguerra. All'interno di ogni serie si sono costituiti e descritti dei fascicoli, considerati unità archivistica, sia mantenendo i fascicoli originali sia formandone ex novo accorpando i documenti sulla base del contenuto; per riuscire a ricostruire le pratiche relative al periodo della sua attività nella Sd, sono stati utilizzati i memoriali di Osteria presenti nel fondo (vedi serie 3). Nei fascicolo gli atti sono stati ordinari cronologicamente; le unità sono state condizionate e descritte in modo analitico. Luca Osteria nasce a Genova il 19 dicembre 1905 in una famiglia di origine meridionale, figlio di Vincenzo, battegliere del porto, e di Gelsomina Sorrentini (2). Comincia a lavorare molto giovane come garzone di panettiere e di tipografia, proseguendo gli studi alle scuole serali e alla scuola domenicale di disegno. Dai 13 ai 18 anni lavora come navigante e, dopo una breve parentesi tra i 18 e i 20 anni che lo vede impegnato come produttore per un'industria cartotecnica, nel 1926 viene chiamato alle armi in marina, prestando servizio all'Istituto per orfani di guerra Vittorio Emanuele di Porto d'Anzio, dove ha occasione di conoscere l'ammiraglio Costanzo Ciano, per cui svolge con successo degli incarichi riservati. L'ammiraglio ne percepisce le capacità poliziesche e decide di indirizzarlo a Ernesto Gulì, capo dell'Ufficio informazioni, che lo incontra il 28 settembre 1928. Lo stesso Osteria dichiara di aver iniziato la sua attività per il servizio segreto del Ministero degli interni italiano il 10 ottobre del 1928, proseguendo ininterrottamente il servizio fino alla fine della guerra (3).