Forma autorizzata del nome
Selis, Massimo, impiegato, (Genova 1948 - )
Massimo Selis, negli anni '60-'70, militante marxista-leninista ed ex Lotta Continua, si occupa di lavoro operaio, specie nelle Riparazioni navali del Porto di Genova.
Il 17 maggio del 1979 i carabinieri per la ricerca della base politica e militare delle Brigate Rosse a Genova arrestano circa una quindicina di militanti rivoluzionari o comunisti genovesi, accusati di far parte delle BR, tra cui Massimo Selis, Giorgio Moroni, Luigi Grasso e Mauro Guatelli. Selis è processato nel giugno 1980 e completamente assolto "perché il fatto non sussiste". Dopo un anno al processo d'appello la corte d'appello di Genova li condanna tutti e nel 1989 la corte di cassazione conferma definitivamente la condanna. Nel frattempo è passata la legge Gozzini che consente loro di non rientrare in carcere, ma di trascorrere il resto della condanna in affidamento presso i servizi sociali. Finiscono di scontare la condanna nel 1991. Viene intrapresa a partire dal 1986 una controinchiesta con l'aiuto dell'avvocato Cesare Manzitti e riescono a rintracciare la madre della ragazza che aveva fatto i loro nomi e ottengono un colloquio con lei alla presenza di Don Andrea Gallo, inviano una lettera alla ragazza trasferitasi a Sidney che afferma di essere stata obbligata a fornire quelle dichiarazioni. Rilascia così una dichiarazione in cui testualmente accusa i carabinieri di averla ricattata utilizzando l'argomento della sua passata tossicodipendenza; di averla costretta con la minaccia a rilasciare de...
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