NOTIZIE IN EVIDENZA

 

VEDI ANCHE...

 

Hartt, Frederick, critico d'arte (Boston 1914 - Washington 1991) - Persona

 

Tipologia

Persona

 

Forma autorizzata del nome

Hartt, Frederick, critico d'arte (Boston 1914 - Washington 1991)  Linked Open Data: san.cat.sogP.95006

 

Altre denominazioni

Hartt Frederick

 

Data nascita

1914 mag 22

 

Data morte

1991 ott 31

 

Luogo di nascita

Boston

 

Luogo di morte

Washington

 

Professione

Storico dell'arte.

 

Descrizione

Frederick Hartt nacque a Boston, da Rollyn Lynde Hartt e Jessie Clark Knight Hartt. Studiò al Columbia College (1931-1935), a Princeton (1935-1936), alla New York University, Institute of fine arts (1936-1942; 1948-1949). Si laureò con una tesi di laurea sulle fonti di Michelangelo (1937) e fece una tesi di dottorato su Giulio Romano e Palazzo Te (1949). Hartt fu professore di storia dell'arte presso l'Università St. Louis di Washington fra il 1949 e il 1960. Fra il 1949 e il 1969 ricoprì anche la carica di segretario e curatore del comitato delle collezioni d'arte, formando la collezione dell'espressionismo astratto americano. Professore di storia dell'arte presso l'Università della Pennsylvania fra il 1960 e il 1967, passò all'Università della Virginia, dal 1967 al 1984. Fra le varie borse di studio per la ricerca egli ricevette due volte quella del Guggenheim, nel 1947 e nel 1965. Durante la Seconda guerra mondiale, Hartt servì l'esercito americano nella flotta aerea (1942-1946), e fu responsabile dei programmi per il salvataggio e il restauro delle opere d'arte e dei monumenti danneggiati dalla guerra, nonché del recupero delle opere trafugate dai tedeschi. "Florentine Art Under Fire", il libro che egli pubblicò nel 1949 dà la misura del grande impegno dimostrato da Hartt nella protezione dell'arte italiana. Durante il soggiorno toscano fece la conoscenza di Bernard Berenson. La bibliografia di Hartt consiste di vari testi, quali le monografie su Botticelli (1952), Gi...

 

Sistema aderente

SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.

 

URL Scheda provenienza