Forma autorizzata del nome
Gigliucci, Bona, illustratrice, infermiera volontaria della Croce rossa italiana, (Firenze 1885 - Firenze 1981)
Infermiera volontaria della Croce rossa italiana
Illustratrice
Terza figlia del conte Mario Gigliucci e di Edith Margaret Mozley, nacque a Firenze dove la famiglia Gigliucci, originaria di Fermo ma cosmopolita per tradizione, si era trasferita nel 1879. Al loro arrivo i Gigliucci hanno abitato in varie residenze in città per poi spostarsi a Villa Romana (attualmente sede dell'omonima istituzione che cura relazioni internazionali di arte) in via Senese, allora decisamente fuori dal centro della vita cittadina. Il 1892 è l'anno del trasloco definitivo, nella Villa Rossa fatta costruire dallo stesso Mario (che ne curò personalmente il disegno secondo una sua personale concezione architettonico e urbanistica) in piazza Savonarola, ancora dunque una collocazione ai margini dell'antico centro anche se oggi vi è a tutti gli effetti inglobata.
Allieva del pittore Eugenio Cecconi, oltre a dilettarsi nell'esecuzione di ritratti e paesaggi Bona si è occupata di illustrazione e di letteratura per l'infanzia: nel 1912 ha raccolto in un album una serie di "Canzoni popolari per i bambini" che ha personalmente illustrato; suoi disegni hanno affiancato anche altre pubblicazioni: le "Storie vere di zia Mariù" di Paolo Lombroso (1913), un'antologia di "Girotondi e filastrocche, come si cantano in varie parti d'Italia" (1930) e, nel 1979, un testo di Anna Sven intitolato "Il giardino bianco". Per tradizione familiare (la nonna materna era il soprano anglo-italiano Clara Novello) ha coltivato anche la passione per la musica.
Allo scoppio della prima gu...
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