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Curazia della Madonna di Loreto, Sagron Mis, 1737 gennaio 22 - 1919 aprile 14 - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Curazia della Madonna di Loreto, Sagron Mis, 1737 gennaio 22 - 1919 aprile 14  Linked Open Data: san.cat.sogP.93866

 

Altre denominazioni

Curazia della Madonna di Loreto

 

Tipo ente

ente della chiesa cattolica

 

Descrizione

L'attuale comune di Sagron Mis si trova nella valle del Primiero, all'estremo margine del Trentino, ed è costituito da due piccoli paesi distinti, Sagron e Mis, situati in una conca tra il passo Cereda e l'Agordino. Sagron è compatto e arroccato su un colle, alla confluenza dei torrenti Mis e Pezea, Mis è sparso in casolari tra le valli del rio delle Bastie e del torrente Mis, che poco sotto si uniscono, ed è diviso in Mis di Sotto, Mis di Mezzo, Mis di Sopra e altre località diversamente nominate (1). Sagron è sede del comune e della parrocchia dedicata alla Madonna di Loreto. Il culto della Madonna di Loreto è legato in origine all'onore per la dimora nella quale sarebbe nata la Vergine Maria ed è quindi strettamente legata anche alla festa della Natività di Maria che si celebra l'8 settembre; proprio per questo motivo spesso nei documenti d'archivio, riferendosi alla chiesa di Sagron, la si indica anche come chiesa della Natività di Maria Vergine (2). Il Primiero dal punto di vista ecclesiastico dipendeva fino al 1785 dalla diocesi di Feltre; la prima chiesa del Primiero con diritto di amministrare i sacramenti fu quella di Fiera di Primiero, dedicata a Santa Maria Assunta, matrice delle diverse cappellanie e curazie esposte, che avrebbero ottenuto l'erezione a parrocchia in un periodo molto tardo, in ogni caso non prima dell'inizio del Novecento (3). Inizialmente con la denominazione Sagron, si indicava un piccolo complesso di masi legati a Tonadico e Transacqua, che rappresentavano una delle quattro regole dette "columelli", rintracciabili a partire già dall'anno Mille, nei quali era divisa la comunità di Primiero; si trattava di organizzazioni rurali, identificabili con un insediamento al quale faceva capo un marzolo, che era il rappresentate della comunità deputato al governo (4). Si vennero quindi precisando i confini di due piccole comunità che assunsero il nome di Sagron e di Mis; quest'ultima deve il nome al vicino torrente, che già nel 1368 veniva definito "fluvius Misius", mentre Sagron sarebbe una contrazione del dialettale "su a gron", in cui "gron" avrebbe la base nel latino "acer, aceris", l'acero, o nell'aggettivo "acer, acris", con significato di aguzzo (5). Il primo passo delle due comunità verso l'autonomia religiosa sarebbe stata la costruzione di una cappella. A seguito di supplica delle comunità di Sagron e Mis il vescovo di Feltre, Agostino Gradenigo (1610-1628), tramite il suo vicario generale Agostino Ambrosino, il 26 settembre 1625, concedeva agli uomini della villa di Sagron l'autorizzazione ad edificare una "chiesa o oratorio" in un luogo che sarebbe stato designato dal sacerdote Paternolo, pievano di Servo (frazione dell'attuale comune di Sovramonte, in provincia di Belluno) a ciò delegato. Sorse quindi una chiesetta intitolata alla Madonna di Loreto, nella zona di Sagron di Sotto, in località Marcoi. Nulla rimane nell'archivio parrocchiale degli accordi che sarebbero stati stilati durante l'episcopato di Giovanni Paolo Savio (1628-1639) per regolamentare i servizi da garantirsi alla comunità dei fedeli di Sagron e di Mis da parte della pieve di Fiera e dell'impegno economico che questo avrebbe comportato per la comunità. Tali accordi, approvati il 2 ottobre 1635, sarebbero stati firmati a nome della comunità di Sagron da Simone Marcon e in essi si sarebbero definiti gli obblighi di presenza del pievano o del suo messo a Sagron per le confessioni pasquali, la sepoltura dei morti, le celebrazioni e le relative remunerazioni (6). Nel 1723 si trovano notizie che confermano a Sagron la presenza di una piccola chiesa dedicata alla Natività di Maria Vergine, alla quale tuttavia non è assegnato stabilmente alcun religioso (7). Due anni dopo l'arciprete di Fiera riferiva al vescovo di Feltre che la chiesa di Sagron, dedicata alla Natività della Beata Vergine, ha un altare portatile, ma vi si canta la messa solo nel giorno della Natività ed in alcune altre feste per legati e che risulta governata da un massaro eletto dai medesimi fedeli. Sempre secondo la relazione presentata al vescovo la chiesa avrebbe suppellettili competenti. Il pievano riferiva che la chiesa era in una posizione difficile da raggiungere, soprattutto durante l'inverno e i fedeli, nonostante ne avessero avuto la proibizione, portavano a battezzare i loro figli a Gosaldo, nella diocesi di Belluno, dove preferivano recarsi anche per la comunione pasquale (8). Il 22 gennaio 1737 la cappella di Sagron e Mis otteneva l'elevazione a curazia e veniva affidata ad un curato che garantiva la sua presenza stabile e continua. Gli abitanti di Sagron e Mis avevano presentato una supplica al conte Giuseppe Welsperg signore di Primiero e all'arciprete di Primiero chiedendo, "per il maggior loro bene spirituale", di avere un proprio curatore d'anime e avevano ottenuto l'autorizzazione...

 

Sistema aderente

Sistema informativo degli archivi storici del Trentino-AST

 

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