Forma autorizzata del nome
Comune di Caltavuturo, Caltavuturo (Palermo), 1812 -
ente pubblico territoriale
Le origini di Caltavuturo sembra risalgano al periodo della dominazione araba della Sicilia, anche se ritrovamenti archeologici la fanno risalire a tempi ancora più remoti. Notizie certe però si hanno nel periodo normanno, sembra infatti che Caltavuturo sia stata occupata dal conte Ruggero nel 1081 e aggregata in un primo tempo alla Diocesi di Troina, poi a quella di Cefalù. Il conte Ruggero assegnò il territorio di Caltavuturo alla sorella Matilde, dalla quale passò alla figlia, regina Adelasia. Nel 1327 la contea di Capizzi e di Caltavuturo è detenuta da Federico d'Antiochia, da cui passerà nel 1337 all'ammiraglio Raimondo Peralta con sentenza pronunciata dalla Magna Curia. All'arrivo del re Martino in Sicilia, non si ha notizia del possedimento di Caltavuturo da parte del Peralta, per cui si suppone che la città fosse divenuta demaniale. Nel 1400 il centro apparteneva a Raimondo di Lupiano, che lo vendeva otto anni dopo a Enrico Russo, investito della signoria di Caltavuturo, Scillato e Scalafani dal re Martino. La signoria rimase alla famiglia Russo, sino a quando per via ereditaria passò agli Spadafora, ai De Luna conti di Caltabellotta e ai Moncada conti di Caltanissetta, poi alla famiglia Montecatena. La signoria di Caltavuturo appartenne ancora agli Alvarez di Toledo, dai quali passò ai duchi di Fernandina, che conobbero il feudo solamente attraverso le relazioni degli amministratori locali. Intorno al 1550 gli abitanti di Caltavuturo presero a costruire le loro c...
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