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Legato Malacarne-Moro, Campi di Riva (Riva del Garda), 1856 febbraio 27 - 1987 gennaio 24 - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Legato Malacarne-Moro, Campi di Riva (Riva del Garda), 1856 febbraio 27 - 1987 gennaio 24  Linked Open Data: san.cat.sogP.92336

 

Altre denominazioni

Legato Malacarne-Moro

 

Tipo ente

ente della chiesa cattolica

 

Descrizione

Il fondatore del legato fu il possidente Antonio fu Sebastiano Malacarne detto Moro di Campi, che con documento del 27 febbraio 1856, steso nella sede comunale di Riva, donò alla chiesa curaziale di Campi tutta la sua sostanza allo scopo di poter offrire alla popolazione del luogo l'opportunità di una seconda messa festiva da celebrarsi nella vecchia chiesa di San Rocco nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre (1). L'atto revocava e annullava un precedente atto di donazione, assunto tre anni prima, poiché il donatore riteneva che in quell'occasione fosse stata fraintesa la sua volontà (2). Antonio Malacarne consegnò alla fabbriceria della chiesa curaziale di Campi un consistente patrimonio in beni mobili e immobili; egli si riservò, vita natural durante, un vitalizio per il proprio mantenimento (3) e dispose la recita, durante le messe festive, di litanie in suffragio della sua anima. A patrono della fondazione nominò il più vecchio dei discendenti del defunto signor conte Carlo Martini di Riva (4) e della sua consorte contessa Maddalena de Moscardini. Ai conti de Martini, alla cui famiglia Malacarne era legato fin dall'infanzia, era lasciata facoltà di indicare l'ora della celebrazione della messa quando questi si trovavano in villeggiatura a Campi. Per questo diritto i conti de Martini erano obbligati a fornire alla vecchia chiesa di Campi gli arredi sacri, le cere e il vino necessari alla messa. I conti Martini amministrarono il legato fino al 1910 compreso e nel 1911 lo consegnarono alla fabbriceria. Il curato don Celestino Piazza, in una annotazione scritta tra le registrazioni di cassa del legato, riferisce così della consegna: "Il conto pro 1910 si chiude con cassa netta quale fu consegnata alla nuova amministrazione. In seguito ad iterata sentenza dell'I.R. Procura di Finanza in Innsbruck l'amministrazione del legato passò dal conte Martini alla fabbriceria della chiesa curaziale di Campi. La consegna di tutta la sostanza del legato fu fatta dal conte Martini al P.V. Ordinariato in Trento il 27 aprile 1911 e dal P.V. alla fabbriceria di Campi, rappresentata dal curato don Celestino Piazza il 17 maggio 1911. Campi, 1 giugno 1911. prete Celestino Piazza curato." (5). La Curia assegnò al curato di Campi l'usufrutto del beneficio per un quinquennio, ma ne rinnovò l'utilizzo sempre alla scadenza. Don Celestino Lorenzi nel 1955 così sintetizzava il legato: "Dote per la II messa festiva; siccome la II messa festiva la celebra il curato, passa al curato. Nel '55 scade il permesso e bisogna rinnovarlo. Ho portato in Curia domanda coi conti. Bisogna però recitare ogni domenica litanie e 1 deprofundis, che faccio recitare ogni domenica alla I santa messa dal sagrestano ..." (6). Sul questionario per la visita pastorale del 1963 il parroco scrisse che l'usufrutto era stato rinnovato fino al 1965 (7). In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente ha perso la sua personalità giuridica civile. Il suo patrimonio è stato conglobato alla contabilità dell'ente Parrocchia di San Rocco in Campi.

 

Sistema aderente

Sistema informativo degli archivi storici del Trentino-AST

 

URL Scheda provenienza