Forma autorizzata del nome
Legato Francesco Bornico pro nubende, Laghel (Arco), 1860 - ante 1987
Legato Francesco Bornico pro nubende
ente di assistenza e beneficenza
Francesco fu Francesco Bornico nel suo testamento del 15 luglio 1859 aveva istituito come sua erede universale la chiesa di Santa Maria di Laghel. Egli aveva disposto che una metà delle sue rendite si dovessero utilizzare per la celebrazione di messe nella chiesa di Laghel e all'altare di Santa Innocenza nella chiesa Collegiata, mentre l'altra metà doveva formare una dote per le ragazze da marito ("zitelle") del quartiere di Stranfora; Francesco Bornico unì il suo legato a quello disposto a suo tempo da Carlo Saverio Marcabruni, fondatore dell'Istituto delle zitelle della contrada Stranfora di Arco. I requisiti necessari per ottenere la dote erano una buona condotta morale, giudicata dal sacerdote della chiesa di San Bernardino di Stranfora, e il domicilio da almeno sei mesi nella contrada.
L'istituzione venne approvata dall'Ordinariato il 12 luglio 1860. Forse per una qualche errata interpretazione delle disposizioni dal 1879 la chiesa di Stranfora venne in possesso dei beni del legato che amministrò fino al 1894 "qual privato legato" adempiendone le condizioni (1).
Per porre rimedio alle inevitabili confusioni amministrative nel 1906 l'Ordinariato approvò un memoriale di fondazione nel quale si riconobbe la chiesa di Laghel quale proprietaria del patrimonio derivato dall'eredità di Francesco Bornico; tale patrimonio avrebbe avuto una sua amministrazione, staccata da quella della chiesa, e come quest'ultima revisionata annualmente dall'Ordinariato. La rendita annuale doveva essere divisa in due parti: una per le messe e l'altra consegnata ogni anno all'Istituto delle zitelle di Stranfora appena ricevuta l'annuale liquidazione dei resoconti.
L'attività dell'ente è documentatata in archivio fino alla prima metà degli anni Sessanta del Novecento.
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