NOTIZIE IN EVIDENZA

 

VEDI ANCHE...

 

Legato Comini, Cassana (Caldes), 1728 - 1950 - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Legato Comini, Cassana (Caldes), 1728 - 1950  Linked Open Data: san.cat.sogP.91490

 

Altre denominazioni

Legato Comini

 

Tipo ente

ente della chiesa cattolica

 

Descrizione

Nel 1728 Giovanni Michele Comini da Cassana lasciò il legato perpetuo di una santa messa ogni festa solenne e di precetto di ogni anno a suffragio dell'anima sua e dei suoi predecessori, "dando tutta l'autorità" al figlio don Giovanni Battista di stabilire chi celebrerà le messe "come pure d'elegere li luoghi dove debbino esser celebrate e sotto o sii con qual elemosina, e per mantenimento di quelle obligare ed ipotecare beni stabili o censi a di lui piacimento"(1). Seguendo la volontà paterna don Comini, che fu curato di S. Giacomo dal 1769 al 1808, fondò il legato assicurandolo su alcuni terreni e stabilì che con le entrate di questi fondi fosse celebrata una santa messa ogni festa. Nel corso degli anni il patrimonio del legato si era accresciuto in seguito ai frutti dei beni lasciati da altri componenti della famiglia Comini, tra cui Caterina, sorella di don Giovanni Battista. Gli eredi discendenti del curato decisero di beneficiare la comunità di S. Giacomo e i defunti della loro famiglia stabilendo che con i frutti dei beni assegnati al legato venisse celebrata una prima messa nella chiesa di S. Tommaso di Cassana a pubblico beneficio. Il legato impegnava inoltre il sacerdote beneficiato a istruire nella dottrina cristiana, prima o dopo la messa, i fanciulli che si recavano al pascolo. Il diritto di presentazione era riservato al più anziano della famiglia Comini, con preferenza per i sacerdoti della famiglia. In mancanza di discendenti il diritto sarebbe passato alla villa di Cassana. Dal 1810 si iniziarono le celebrazioni della messa prima in S. Tommaso e di quelle per l'anima del testatore. Col passare degli anni la campagna e i beni stabili furono venduti o convertiti in capitali e nel 1881 il comune di S. Giacomo ottenne dall'Ordinariato la facoltà di far celebrare tante messe festive quante se ne sarebbero potute adempiere con le rendite. Il legato aveva sempre avuto un proprio amministratore, ma data l'esiguità del patrimonio, la sua amministrazione passò nelle mani del curato pro tempore. A causa dei prestiti di guerra austriaci, del cambio della moneta, del fallimento della Banca del Trentino Alto Adige e della reluizione dai capitali da parte del comune, il patrimonio continuò ad assottigliarsi e alla fine del 1950 il curato don Bruno Gadler consegnò il legato alla Curia di Trento: "Trasmetto alla Rev.ma Curia tutto quanto riguarda il Legato pio Comini (cfr. conti 1942) perché pensi all'adempimento del legato: e con questo atto intendo di sgravare questa amministrazione curaziale di S. Giacomo da qualsiasi onere verso il legato Comini"(2). Il capitale passò quindi all'Ordinariato (decr. 5272 bnf.) per l'adempimento degli oneri missari a favore dei fondatori.

 

Sistema aderente

Sistema informativo degli archivi storici del Trentino-AST

 

URL Scheda provenienza