NOTIZIE IN EVIDENZA

 

VEDI ANCHE...

 

Beneficio cappellaniale, Bieno, 1721 settembre 15 - - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Beneficio cappellaniale, Bieno, 1721 settembre 15 - [1962]  Linked Open Data: san.cat.sogP.91382

 

Altre denominazioni

Beneficio cappellaniale Beneficio cappellaniale antico Beneficio cappellaniale nuovo

 

Tipo ente

ente della chiesa cattolica

 

Descrizione

Il beneficio cappellaniale di Bieno "fu istituito parte dal quondam d. Michele quondam Giovanni Busarello detto Tognolo di Bieno con sua disposizione delli 15 settembre 1721 (...). Parte dal quondam signor Domenico quondam Gaspare Samonato pure di Bieno con disposizione delli 29 gennaio 1779"(1). La facoltà di elezione fu lasciata alla comunità di Bieno a condizione che la scelta del candidato ricadesse tra i membri delle famiglie dei fondatori; in assenza di tali candidati la comunità era libera di scegliere il concorrente più degno. Nel 1799 un decreto circolare del 16 maggio unì i due benefici, confermando comunque alla comunità di Bieno il diritto di patronato. Per disposizione dei benefattori il cappellano eletto "doveva impiegarsi nella cooperazione col curato per la salute delle anime"(2). Fino al 1808 al curatore d'anime fu infatti affiancato un coadiutore per assisterlo nelle sue funzioni, ma con l'avvento del governo bavarese il beneficio, col primo agosto di quell'anno, venne incorporato al beneficio curaziale, operazione resasi necessaria per il mantenimento del curato(3). Tale situazione perdurò fino al sopraggiungere del governo austriaco che ridistinse i due benefici, in modo tale che il capitale del beneficio cappellaniale fosse lasciato fruttare per lo scopo cui era destinato. Purtroppo la scarsa disponibilità di sacerdoti fece sì che per molti anni non venisse assegnato alla cura di Bieno il cooperatore malgrado le replicate domande fatte dal paese nel 1824, 1826, 1830, 1832; nel 1855 a Bieno non esisteva ancora il cooperatore. Nel 1879 un altro legato, quello di Giacomo Saggiante(4), andò ad incrementare col suo patrimonio il beneficio per il cappellano che da quel momento venne distinto in "Beneficio cappellaniale antico", quello costituito dai legati Busarello e Samonati, e in "Beneficio cappellaniale nuovo" quello costituito dal legato del cavalier Saggiante. Il 27 febbraio 1915 l'I. R. Capitanato Distrettuale di Borgo, con decisione n° 2106/16 giudicava non potersi riconoscere sistemizzato il posto di cooperatore di Bieno, situazione che non permetteva e giustificava la presenza di un secondo sacerdote; il parroco don Luigi Pizzini ricorse a tale decisione riportando argomentazioni che a suo vedere dimostravano per primo l'indipendenza della cura di Bieno già dal 1898 e poi il fatto che l'Ordinariato aveva decretata la presenza del cappellano già molto tempo prima. La questione fu ripresa al termine della guerra e fu proposta al Ministero della Giustizia e degli affari di Culto a Roma dal parroco Pizzini che nel 1921 si era visto respingere il ricorso dal Commissariato Generale Civile di Trento con decreto n° 40584 del 31 agosto. Per consiglio dell'Ordinariato e del comune di Bieno il parroco abbandonò le sue rimostranze e gli venne assegnato, "ad personam", un cappellano per motivi di salute. La seconda data riportata nell'intestazione è stata desunta dall'unità: B. 1. 1"Urbario. Registro partitario fondi e capitali. 1. Chiesa 2. Cappellania 3. Beneficio parrocchiale 4. Stipendio Tognolli 5. Messe legatarie", 1922 maggio 1 - 1975 luglio, in merito al capitale del Beneficio.

 

Sistema aderente

Sistema informativo degli archivi storici del Trentino-AST

 

URL Scheda provenienza