Forma autorizzata del nome
Legato Nicolò Simoni, Faedo, 1634 maggio 29 - 1987 gennaio 24
ente della chiesa cattolica
Il legato venne fondato da Nicolò fu Silvestro Simoni da Cembra, mercante a San Michele. Con documento del 29 maggio 1634 egli donò alla comunità di Faedo parte di una casa con cucina, stanze e cantina situata a Faedo, alcuni fondi arativi e vignati e un capitale. I vicini si impegnarono alla celebrazione, in perpetuo in memoria del fondatore, di tre messe settimanali nella chiesa di Faedo destinando l'elemosina al sacerdote celebrante e garantendo i paramenti sacri e le candele.
Il 25 giugno 1907 la Procura di finanza di Innsbruck intavolò il legato a favore del beneficio curaziale di Faedo (1) stabilendo che le rendite fossero impegnate, oltre che per le celebrazioni previste, anche per il mantenimento di un secondo sacerdote. L'amministrazione del legato rimase competenza della comunità di Faedo che soddisfò con regolarità le disposizioni del fondatore. Nel 1927 il parroco di Faedo ottenne la riduzione delle messe e il permesso di utilizzare parte delle rendite per la cura d'anime.
Nell'ottobre del 1941 il parroco don Remo Dezulian ottenne dal comune di San Michele all'Adige, che in quel momento era il referente amministrativo per Faedo, l'amministrazione diretta del legato (2). Il 19 febbraio 1942 si consegnarono al parroco i beni della fondazione costituiti da quattro vigneti e da un prato. Nel 1943 i terreni avevano ormai perso il loro valore: posti in collina non venivano concimati o irrigati da tempo. Qualche anno dopo si decise di attuare alcune migliorie grazie anche a un prestito ottenuto dalla Curia: si provvide a rendere nuovamente fertili i fondi con l'istallazione di nuovi impianti di viti.
In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato quest'ultimo sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Legato Simoni di Faedo ha perso la sua personalità giuridica civile.
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