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Curazia dei Santi Fabiano e Sebastiano, Celledizzo (Peio), 1409 novembre 22 - 1919 novembre 30 - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Curazia dei Santi Fabiano e Sebastiano, Celledizzo (Peio), 1409 novembre 22 - 1919 novembre 30  Linked Open Data: san.cat.sogP.90855

 

Altre denominazioni

Curazia dei Santi Fabiano e Sebastiano

 

Tipo ente

ente della chiesa cattolica

 

Descrizione

L'abitato di Celledizzo si trova sul versante sud-occidentale di Cima Vegaia, sulla sponda sinistra del Noce. Nel medioevo la sua chiesa era servita, assieme a Cogolo, Comasine, Pegaia e Peio, da un cappellano che dipendeva direttamente dalla chiesa pievana di Ossana e in seguito, anche per ragioni di indubbia necessità come ad esempio la distanza geografica, si giunse ad un progressivo distacco. Le notizie più antiche sulla chiesa di Celledizzo sembrano risalire al 1320 anche se in un documento steso il 22 luglio del 1319 a Cusiano, in occasione della definizione dei confini tra le comunità di Ossana e di Comasine, si trova presente in qualità di arbitro un certo padre Giordano "presbitero in Zelidizo" (1). Nella relazione stesa in occasione della visita pastorale del 1766 (2) si legge che Celledizzo venne "in cura erecta anno Domini 1409 22 novembris" e divenne difinitivamente libera nel 1550 (3). Nel verbale della visita al decanato di Ossana del maggio 1537 si trova l'annotazione: "In Zeladitio capella sanctorum Fabiani et Sebastiani quae etiam habet omnia sacramenta et proprium curatum" (4). Durante il XVI secolo sorsero delle dispute con la pieve in merito al pagamenti dei contributi che le vicinie dovevano versare per provvedere alle spese per i lavori di costruzione e restauro della chiesa matrice. Altri contrasti nacquero con gli abitanti di Cogolo che, uniti ecclesiasticamente alla curazia di Celledizzo, cominciavano a manifestare la volontà di maggiore autonomia. Il 20 marzo 1619, seguita da approvazione vescovile del 16 aprile dello stesso anno (5), avvenne una transazione tra i vicini della comunità di Celledizzo e quelli di Cogolo in base alla quale i primi concessero ai secondi di tenere il fonte battesimale nella chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo in Cogolo, in cambio della rinuncia della terza messa che veniva celebrata nella loro chiesa il giorno di Natale. Nonostante questa concessione però le dispute tra i due paesi continuarono a perdurare specie per motivi di diritti sulle celebrazioni e feste religiose che i due villaggi continuarono a contendersi nel corso degli anni. Nel 1695 i vicini di Cogolo si prodigarono affichè venisse loro concesso un curato che amministrasse "li necessari sacramenti e accudischa al bene delle anime del popolo di Cogolo" (6). Tra le motivazioni portate dagli abitanti di Cogolo, oltre al notevole aumento di popolazione vi era anche la distanza che il curato, stabile a Celledizzo, doveva percorrere in condizioni disagevoli specie nei periodi di pioggia o di neve. La separazione avvenne ufficialmente l'11 aprile del 1698. Dai capitoli stesi per il curato di Celledizzo nell'anno 1750 "cavati dalli capitoli vecchi fatti l'anno 1725" si evince chiaramente che la comunità doveva provvedere al mantenimento del suo sacerdote conferendogli un salario adeguato calcolato sugli interessi dei capitali destinati a questo scopo (7); a questo si aggiungevano le offerte volontarie da parte della popolazione. Da parte sua il curato doveva provvedere a tutti gli obblighi impostigli dalla carica che rivestiva come quelli della residenza in loco, della tenuta dei registri dei nati, matrimoni e morti, del rilascio di certificati, della celebrazione delle messe, delll'insegnamento della catechesi ai fanciulli e delle visite agli infermi. Il diritto di patronato da sempre esercitato dai capifamiglia rimase in atto fino all'inizio dal XX secolo con la nomina di don Clemente Bernardi da Cogolo, in seguito la comunità rinunciò definitivamente a tale diritto che, a partire dal 1908, passò direttamente al vescovo di Trento.

 

Sistema aderente

Sistema informativo degli archivi storici del Trentino-AST

 

URL Scheda provenienza