Forma autorizzata del nome
Pio sodalizio dei piceni, Roma, 1633 -
Pio sodalizio dei piceni di Roma
ente di assistenza e beneficenza
Il sodalizio riuniva, e tuttora riunisce, la comunità dei marchigiani a Roma, numerosi a Roma già all'inizio del Cinquecento ed in particolare con l'elezione al papato del marchigiano Sisto V.
Tuttavia solo su sollecitazione del card. Giovanni Battista Pallotta, venne eretta la confraternita con la bolla di Urbano VIII del 14 aprile 1633 sotto il titolo e la protezione della Santa Casa di Loreto e con sede in una cappella della chiesa di S. Maria ad Martyres. Lo stesso Urbano VIII con breve del 31 dicembre 1633 confermava la connotazione specifica della confraternita, e concedeva l'autorizzazione a edificare la chiesa, il collegio e l'ospedale. Quest'ultimo ebbe vita brevissima, mentre il Collegio, seppure tra alterne vicende, continuò per vari secoli. Chiesa e oratorio furono inaugurati nel 1637 a Ripetta in vicolo del Vantaggio. Il 23 marzo 1654 i Marchigiani acquistavano dai Basiliani la chiesa di S. Giovanni in Mercatello, presso il Campidoglio, che venne denominata S. Maria dei Piceni. Cedutala poi alla confraternita dei Camerinesi, neI 1669 passarono a S. Salvatore in Lauro, acquistato per 30.000 scudi, chiesa che essi restaurarono e dedicarono alla Vergine di Loreto. L'edificio accanto alla nuova chiesa accolse il Collegio dei Piceni, costituito nel 1662 e dotato nel 1671 di una ricca biblioteca grazie alle donazioni di Tarquinio Urbani e del medico Giovanni Tiracorda: quest'ultima fu dispersa in seguito all'invasione francese, ma si ricostituì in seguito spe...
SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.