Forma autorizzata del nome
Monastero di Santa Margherita, benedettine osservanti
Enti e associazioni di culto
Il primo documento che cita il monastero risale al 912; dedicato a Santa Maria, fu detto del Gisone o Ghisone, forse dal nome del fondatore, e solo nel 1137 assunse definitivamente l'intitolazione a Santa Margherita. Diverse aggregazioni l'ingrandirono nel tempo e lo dotarono di un consistente patrimonio immobiliare: nel 1326 gli fu aggregato il monastero di San Giorgio di Caponago, nel 1386 quello di Santa Maria di Castagnedo, nel 1461 quello di San Pietro in Caronno Pertusella. Nel 1459 passò all'Osservanza. Tra le religiose emerse la figura di Caterina Brugora, anche autrice di Rivelazioni, conservate in AS MI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 1915. L'ente fu soppresso nel 1781; gli edifici furono adibiti per alcuni decenni a carcere sussidiario (vi fu rinchiuso Silvio Pellico nel 1820), e infine demoliti.
Bibliografia: MARIANI, Santa Margherita, 279-302 = MARIANI, B., I monasteri benedettini femminili uniti a Santa Margherita di Milano fra XIV e XVI secolo. Appunti per la storia dei piccoli monasteri della diocesi di Milano, in "Benedictina", 43 (1996), pp. 279-302; OCCHIPINTI, Clausura a Milano, 197-212 = OCCHIPINTI, E., Clausura a Milano alla fine del XIII secolo: il caso del monastero di S. Margherita, in Felix olim Lombardia. Studi di storia padana dedicati dagli allievi a Giuseppe Martini, Milano 1978, pp. 197-212; ZAGNI, S. Margherita/Caronno, 1 = Le pergamene milanesi del secolo XII conservate presso l'Archivio di Stato di Milano. S. Margherita (S. Pietro in Caronno), S. Maria Beltrade, S. Maria della Passarella, S. Nazario in Brolio, S. Pietro delle Rote (sic, ma ad Cornaredum), S. Pietro alle Vigne, S. Pietro (Diversi), S. Protaso ad Monachos, a cura di L. ZAGNI, Milano 1994
SIAS. Sistema Informativo degli Archivi di Stato.