Forma autorizzata del nome
Sansedoni, Siena, sec. XII - sec. XX
La famiglia Sansedoni ebbe, secondo lo storico ed erudito senese Giugurta Tommasi, radici francesi. Un Sansedonio di Martino appare tuttavia console a Siena nel 1174 e poi ancora nel 1197. Furono poi consoli dei mercanti Anconetano di Sansedonio nel 1211 e nel 1215 e Gilberto di Sansedonio nel 1219.
Nella "Genealogia" compilata da Giovanni Sansedoni nel 1764 e conservata nell'Archivio Chigi Saracini (n. 4852) si legge: "In più rami si è in diverse volte divisa la famiglia, sollecitamente di poi tornata ad essere ridotta in un solo ramo, con un'unica discendenza. La divisione ultima e più recente seguì circa l'anno 1490, tra li figli di Tofo di Francesco, cioè Pietro e Bartolomeo, la di cui discendenza si estinse colla morte di Jacomo Romulo di Volunnio dottore di medicina, morto nel 1655, dal quale fu lasciato suo erede lo Spedale Grande di S. Maria della Scala. E da quel tempo trovasi in Siena il solo ramo dei figli e discendenti del sopradetto Pietro, componenti l'unica famiglia attualmente esistente".
La suddivisione dell'ampio carteggio conservato nell'archivio Sansedoni fa riferimento alle vicende genealogiche della famiglia.
Ottavio di Giovanni Sansedoni unì al suo cognome quello dei Pinocci in base alla volontà testamentaria di Niccolò di Ottavio Pinocci, arciprete della Metropolitana di Siena e suo zio materno, che nel 1692 lo lasciò erede delle sue sostanze con l'onere di assumere il proprio cognome e il proprio "Monte", che era quello del Popolo. I figli di Ot...
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