Forma autorizzata del nome
Raimondi, Guglielmo, architetto, (Napoli 1849 - Vico Equense 1923)
Figlio dell'avvocato Vincenzo e di Rachele Capece Galeota, l'architetto Guglielmo Raimondi fu una figura di spicco nel panorama culturale della Napoli postunitaria. Conseguì il diploma del Real istituto di belle arti di Napoli, ottenendo diversi premi in ornato e architettura. Fu allievo di Errico Alvino, grazie al quale ottenne nel 1869 il cosiddetto "sussidio di incoraggiamento". Nel 1873 - in occasione del concorso internazionale per il restauro della facciata della chiesa di Santa Maria in Fiore, al quale partecipò lo stesso Alvino - ebbe modo di soggiornare a Firenze. Si trattò di un'esperienza di grande valore formativo per il giovane architetto, che ebbe modo di studiare in loco le leggi geometriche delle forme e il cromatismo dei materiali. Nel 1872 collaborò al progetto di restauro della facciata del Duomo di Napoli; il progetto, del quale si conserva una sola copia, reca la dedica di Alvino "all'amico Raimondi". Nel 1873, in occasione dell'Esposizione universale, soggiornò per qualche tempo a Vienna.
Nel 1876 entrò come socio ordinario nel Collegio degli ingegneri e architetti. Dopo la morte di Errico Alvino (1876) portò a termine alcuni suoi progetti rimasti incompiuti, tra i quali quello per il restauro della facciata del Duomo di Amalfi e quello per la costruzione del palazzo della Borghesia a piazza Municipio. Negli anni immediatamente successivi lavorò alla realizzazione della palazzina Colonna in via Crispi.
All'attività professionale Raimondi affiancò...
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