Forma autorizzata del nome
Benussi, Vittorio, psicologo, (Trieste 1878 - Padova 1927)
Dopo aver trascorso infanzia e adolescenza a Trieste, nel 1896 Benussi si trasferisce a Graz, per studiare presso la Facoltà di filosofia. Conosce così Alexius Meinong, che era stato allievo di Franz Brentano e aveva fondato a Graz nel 1894 un Laboratorio di psicologia sperimentale, primo istituto del genere in tutto l'Impero asburgico. Benussi ne frequenta assiduamente le lezioni e si appassiona all'attività del Laboratorio.
Dopo il dottorato in filosofia, conseguito nel 1901, ottiene nel 1902, presso il Laboratorio, un incarico di "coadiutore", che manterrà ininterrottamente per sedici anni; per garantirsi un'entrata economica stabile, ha già accettato, nel novembre 1901, un impiego come bibliotecario presso la Imperial Regia Biblioteca dell'Università di Graz.
L'attività scientifica lo gratifica e i suoi lavori lo fanno conoscere e apprezzare ben presto anche a livello internazionale. In pochi anni, Benussi diventa lo "psicologo per eccellenza" della Scuola di Graz.
La ricerca, iniziata con i primi lavori sulle illusioni ottico-geometriche, si amplia allo studio della percezione della forma in generale e della percezione del tempo. Nel 1914 pubblica "Die Atmungssymptome der Lüge" ["I sintomi respiratori della menzogna"], il primo dei suoi contributi di "psicologia forense", per il quale oggi è ricordato anche come l'ideatore del "lie detector".
Negli anni che precedono la prima guerra mondiale, Benussi si dedica a nuovi temi di ricerca, posti ai margini della psico...
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