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Regole d'Ampezzo, Cortina d'Ampezzo (Belluno), XIII- - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Regole d'Ampezzo, Cortina d'Ampezzo (Belluno), XIII-  Linked Open Data: san.cat.sogP.83557

 

Altre denominazioni

Regole d'Ampezzo

 

Data di esistenza

sec. XIII -

 

Sede

Cortina d'Ampezzo (BL)

 

Natura giuridica

pubblico

Tipo ente

ente funzionale territoriale

 

Descrizione

L'origine delle Regole d'Ampezzo è da ricercare nella necessità dei primi abitanti stabili della conca di organizzare un utilizzo comune di boschi e pascoli. Le difficoltà di sopravvivenza legate all'ambiente montano favorirono un utilizzo collettivo e indiviso del territorio. Inizialmente le Regole erano due, Ambrizola - Falzarego e Lareto, poi crebbero: oggi sono undici e, da circa vent'anni, sono unite in comunanza. I Regolieri sono i capifamiglia discendenti dall'antico ceppo ampezzano, che amministrano il patrimonio comunitario secondo i Laudi, le antiche leggi approvate dall'assemblea costituita dai capifamiglia. La proprietà e l'uso collettivo delle risorse forestali e pascolive rappresentò per lunghi secoli la fonte essenziale dei mezzi di sopravvivenza per la popolazione ampezzana, regolamentò, inoltre, il rapporto fra l'uomo e l'ambiente, permise un uso sostenibile del territorio naturale della valle. Questo ordinamento dalle origini antiche, stabilisce diritti collettivi di godere e di gestire il territorio. Le terre non possono essere vendute, né sono soggette a mutamenti di destinazione: è un patrimonio naturale, culturale ed economico. Un patrimonio in comproprietà, da trasmettere ai figli dove uso conservativo e produttivo coincidono. Le Regole gestiscono oggi circa 16.000 ettari di bosco, con taglio e vendita del legname e selvicoltura naturalistica del patrimonio forestale. Alcune malghe sono ancora utilizzate per il pascolo del bestiame, mantenendo l'an...

 

Sistema aderente

SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.

 

URL Scheda provenienza