Forma autorizzata del nome
Parrocchia di S. Maria maggiore, Ravenna, sec. XVI seconda metà 1926
Parrocchia di Santa Maria maggiore
sec. XVI seconda metà - 1926
La tradizione vuole che tale basilica sia stata fondata dal vescovo Ecclesio nel 527. Ubicata nella regione augusta fu costruita con i finanziamenti di Giuliano Argentario. Fu da principio monastero di preti secolari, poi papa Urbano IV con bolla del 1262 la concesse ai Canonici della Metropolitana i quali riconobbero in capo alla famiglia nobile Sassi un giuspatronato su tale chiesa che divenne allora parrocchia. Successivamente si sostituirono ai Sassi nella nomina del rettore della parrocchia i Polentani che ne divennero i nuovi patroni. Nel 1511, con il ritorno di Ravenna nel dominio pontificio, papa Giulio II investì dei diritti di patronato su Santa Maria Maggiore il Comune di Ravenna insieme alla famiglia Sassi rappresentata allora da Angela Maria Sassi. Quest'ultima con istrumento del 1650 trasmise i suoi diritti sulla chiesa ai nobili fratelli Morigia. L'ultimo di questi fu il celebre architetto Camillo Morigia che trasmise tali diritti con testamento del 1795 al conte Dionigi Rasponi. La chiesa fu rifatta, perché in rovina, nel 1671 per disposizione del Comune e su disegno di Pietro Grassi. L'abside, comunque, è del sec. IX come anche il campanile. Dal 1797 al 1826 (o 1806) don Agostino Strani è parroco contemporaneamente sia di Sant'Apollinare in Veclo in San Vitale, sia di Santa Maria Maggiore. La parrocchia nel 1926 fu soppressa, concentrata in San Vitale e sostituita dalla parrocchia della Madonna del Torrione (oggi Santa Maria del Torrione). Don Sante Ghin...
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