Forma autorizzata del nome
Comune di San Tomaso Agordino, San Tomaso Agordino (Belluno), sec. XIV -
Comune di San Tomaso Agordino
San Tomaso Agordino (Belluno)
ente pubblico territoriale
I vescovi bellunesi concessero in feudo a coloro che ritenevano fedeli servitori parte dei territori di cui erano stati investiti dall'imperatore. Fu così che lungo l'asse del torrente Cordevole sorsero dei fortilizi con l'intento di tutelare l'integrità de patrimonio e di controllare le vie di accesso da nord e da sud. Nel territorio di San Tomaso fu costruito uno dei più importanti castelli dell'intera vallata, quello della famiglia Avoscano, citata per la prima volta nel 1313, che si impose all'attenzione generale quando Cangrande della Scala occupò le terre bellunesi, penetrando da nord e conquistando tutti i fortilizi dell'Agordino. Nelle vittoriose incursioni scaligere, Guadagnino Avoscano fu dapprima spodestato e successivamente riconfermato nei suoi possedimenti per la fedeltà dimostrata al nuovo signore. La nobile famiglia degli Avoscano aveva come propria residenza fissa il castello eretto pochi chilometri a monte di Cencenighe - luogo dove il torrente Biois si immette nel Cordevole -, presso l'abitato di Avoscan (attuale frazione di San Tomaso Agordino); del maniero oggi sostanzialmente non restano tracce visibili, ma solo il toponimo. Dopo l'episodio scaligero, gli Avoscano tentarono di estendere al massimo il proprio dominio, riuscendo in breve ad includervi le terre intorno a Colle Santa Lucia, Livinallongo e lo stesso castello di Andraz, fino ad ottenere l'investitura imperiale per i Capitaniati di Agordo e Zoldo. Tuttavia, a seguito dell'uccisione del vica...
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