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Società psicoanalitica italiana - SPI, Roma, 1932- - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Società psicoanalitica italiana - SPI, Roma, 1932-  Linked Open Data: san.cat.sogP.74958

 

Altre denominazioni

Società psicoanalitica italiana - SPI

 

Data di esistenza

1932 -

 

Sede

Roma

 

Natura giuridica

privato

Tipo ente

ente di istruzione e ricerca
ordine professionale, associazione di categoria

 

Descrizione

Fondata nel 1925 da Marco Levi Bianchini, la società non svolse alcun tipo di attività fino alla rifondazione, avvenuta nel 1932 per opera di Edoardo Weiss. La data del 1932 è considerata dalla Spi la vera data di nascita. Tra i primi associati risultano Cesare Musatti, Nicola Perrotti e Emilio Servadio. Nel 1936, su richiesta del presidente Weiss, la Società fu riconosciuta dall'Associazione psicoanalitica internazionale (IPA), fondata nel 1910 da Sigmund Freud. Nel 1938, la psicoanalisi subì le conseguenze delle persecuzioni e della censura operata nei paesi di lingua tedesca dal nazismo; anche in Italia, in seguito alle leggi razziali, i più eminenti rappresentanti della Società furono costretti a fuggire in esilio: così Weiss, che si trasferì negli Stati uniti, e Servadio, che partì per l'India; o a nascondersi, come Levi Bianchini. La Società fu ufficialmente ricostituita nel 1947, sotto la presidenza di Nicola Perrotti, avviando la propria attività istituzionale scientifica e di formazione. Attualmente la SPI è presente in quasi tutto il territorio nazionale attraverso undici Centri di Psicoanalisi. L'accesso alla SPI prevede una lunga formazione professionale e culturale, della durata media di 6-8 anni, aperta a medici e psicologi, cui si può accedere dopo un'accurata selezione. Tale formazione avviene presso l'Istituto Nazionale del Training che è organizzato in quattro Sezioni locali, delle quali due sono a Roma, una a Milano e una nella regione Emiliano-Veneta...

 

Sistema aderente

SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.

 

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