Forma autorizzata del nome
Comune di Altivole, Altivole (Treviso), sec. XIII -
ente pubblico territoriale
Il toponimo nel dialetto locale "Altiòle" deriverebbe dalla presenza di piccoli rialzi del terreno (oggi non più esistenti), oppure da latino "altum vallum" (col senso di terrapieno con funzioni difensive). La storia di Altivole è intrecciata con quella del "municipium" di Asolo e, quindi, a quello del cosiddetto "agro asolano".
Il primo documento in cui Altivole si trova menzionata è un elenco delle decime che risale al 1297: la cappella locale di Santa Fosca era dipendente dalla pieve di Santa Maria di Loreggia di Padova. Nel 1315 in occasione della ricostruzione delle mura di Treviso, cui Altivole era soggetta, il paese fu censito per 8 "fuochi" fiscali, che dovevano corrispondere le tasse. Con il passaggio alla Repubblica di Venezia nel 1339, il doge Francesco Dandolo, con ducale del 18 aprile diretta a Marin Faliero, podestà e capitano di Treviso, assegnò Altivole alla podesteria di Asolo.
Nel 1444, un personaggio locale di nome Amigo Rolandis de Altivolis, sotto la guida del progettista veronese fra' Giovanni Giocondo, realizzò un'impresa d'ingegneria idraulica: l'escavazione di circa 2000 pertiche della nuova rete irrigua del canale della Brentella.
Durante il XVI secolo la chiesa di Altivole cominciò a emanciparsi lentamente dalla chiesa di Asolo, tanto che nel 1603 venne eretto il battistero, che permise agli abitanti di Caselle e Coste di recarsi ad Altivole e non più ad Asolo per il battesimo dei figli. La chiesa e l'abitato subirono gravi danni durante il te...
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