Forma autorizzata del nome
Curcio, Cesare, politico, (Pedace, 1904 - Pedace, 1961)
Consigliere provinciale
Sindaco di Pedace nel 1948.
Consigliere Provinciale nel 1952.
Deputato nel Parlamento Nazionale dal 1953 al 1957.
Noto protagonista della lotta antifascista, Cesare Curcio già nel 1919, appena quindicenne, era parte attiva della gioventù socialista e due anni dopo, nel settembre del 1921, passò nel Partito Comunista D'Italia e diresse la Gioventù Comunista della sezione di Pedace.
Viene arrestato più volte tra il 1926 ed il 1938. Nel 1932 , condannato per l'attività di propaganda comunista, è inviato al confino nell'isola di Ponza. Nel marzo del 1943 ospita nella propria casetta di montagna il clandestino Pietro Ingrao, uno dei massimi dirigenti del P.C.I. e futuro Presidente della Camera dei Deputati.
Fino alla caduta del fascismo (25 luglio 1943) partecipa al Comitato di Liberazione Nazionale cosentino e di Pedace. È sua la firma in rappresentanza del Partito Comunista che, insieme a quella di Annunziato De Luca (in rappresentanza della Democrazia Cristiana) e di Michele De Marco (in rappresentanza del Partito d'Azione), indicano, in attesa delle elezioni, il primo sindaco di Pedace nella figura del poeta e avvocato Michele De Marco, detto Ciardullo.
Dal 1945 al 1947 dirige l'occupazione delle terre in Sila a causa delle quali viene arrestato e fermato altre volte.
Ricopre diverse cariche fra cui quella di segretario della Gioventù Comunista e della Confederterra, all'epoca dell'occupazione delle terre, di Sindaco di Pedace (1948), di Consigliere Provinciale (1953) e di Deputato al Parlamento dal 1953 per tutta la II legislatura. Fino al 1961, anno della sua morte, si dedica al l...
SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.