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Lasciac, Antonio, architetto, ingegnere, (Gorizia, 1856 - Il Cairo, 1946) - Persona

 

Tipologia

Persona

 

Forma autorizzata del nome

Lasciac, Antonio, architetto, ingegnere, (Gorizia, 1856 - Il Cairo, 1946)  Linked Open Data: san.cat.sogP.68854

 

Altre denominazioni

Lasciac Antonio

 

Data nascita

1856

 

Data morte

1946

 

Luogo di nascita

Gorizia

 

Luogo di morte

Il Cairo (Egitto)

 

Professione

architetto, ingegnere

 

Descrizione

Antonio Lasciac, tra i maggiori esponenti dell'eclettismo goriziano, si laurea in ingegneria civile al Politecnico di Vienna nel 1883. Inizia un percorso professionale cosmopolita con diversi spostamenti, inizialmente ad Alessandria d'Egitto, dove realizza il mausoleo di Suarez (1899), quindi a Napoli e infine a Roma, dove vince il concorso per il Tempo israelitico e disegna lo scalone di Palazzo Venezia. Restaura il castello di Collalto Sabino e realizza la villa Barbiellini a Perugia. La sua notorietà a Roma gli permette di diventare membro dell'Accedemia di San Luca. Nel 1891 elabora il primo progetto per la chiesa del Sacro Cuore a Gorizia, che rimane incompiuto per problemi economici. Nel 1898 ritorna al Cairo, arricchito dall'esperienza maturata nell'ambito dell'eclettismo e dello stile floreale che qui cerca di coniugare con gli stilemi arabo-egiziani. Realizza il piano regolatore di Sidi Gaber, i palazzi Suarez e della Daira, i palazzi di Adley Pascià, il principe Kamal e Din, e numerose opere pubbliche e private, prestando un'attenzione di tipo filologico allo studio della tradizione islamica. Nel 1900 si trasferisce a Costantinopoli per seguire la realizzazione del palazzo della Khediva Madre e dal 1907 al 1914 ricopre il ruolo di capo architetto per il Khedivè d'Egitto. L'esperienza acquisita a contatto con l'architettura islamica diventa determinante nella progettazione delle sue opere, tra cui la sua dimora sul colle del Rafut a Gorizia (1909-15), con rievoca...

 

Sistema aderente

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