Forma autorizzata del nome
Giaccaglia, Lea, militante politica, antifascista, (Ancona 1897 - Bologna 1936)
Lea Giaccaglia nasce ad Ancona il 17 ottobre 1897 da famiglia di orientamento anarchico e socialista. Diplomata maestra nel 1915, si iscrive alla Federazione giovanile socialista dove conosce Paolo Betti, che sposa il 30 aprile 1919. Tra il 1925 e il 1926 segue il marito, militante attivo all'interno del Partito Comunista d'Italia (PCd'I), a Milano e a Genova insieme ai figli Luce, nata nel 1921, e Vero, nato nel 1925.
In seguito all'arresto del marito (avvenuto nel 1927) entra in clandestinità e svolge incarichi per il partito in Italia ed in Francia; si trova pertanto costretta ad affidare la figlia Luce a Giuseppe e Tina Dozza, in procinto di partire per l'URSS.
Il 27 ottobre 1927 viene arrestata a Torino; dopo un periodo di reclusione trascorso nelle carceri di Bologna, Roma e Perugia, viene trasferita nel carcere della Giudecca a Venezia, dove sconta la condanna di quattro anni e sei mesi (comminata dal Tribunale Speciale con sentenza 6 marzo 1929) perché ritenuta colpevole, oltre che di ricostruzione del PCI e propaganda comunista, di «azione antinazionale per aver affidato, dopo l'arresto del marito, la propria figlia a una famiglia di comunisti francesi». Durante la detenzione apprende la notizia della morte della figlia Luce, avvenuta il 3 giugno 1928 a Mosca. Scontata la pena, il 27 ottobre 1931 torna a Bologna, dove la locale Commissione provinciale per l'assegnazione al confino, il 18 novembre successivo, stabilisce di allontanarla per 5 anni.
Prima della par...
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