NOTIZIE IN EVIDENZA

 

VEDI ANCHE...

 

Comune di Collemancio, Cannara (Perugia), 1860 - 1870 - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Comune di Collemancio, Cannara (Perugia), 1860 - 1870  Linked Open Data: san.cat.sogP.67342

Comunità di Collemancio, Cannara (Perugia), sec. XIII - 1860

 

Altre denominazioni

Comune di Collemancio

      Comunità di Collemancio

 

Data di esistenza

sec. XIII - 1870

 

Sede

Cannara (Perugia)

 

Natura giuridica

pubblico

Tipo ente

preunitario
ente pubblico territoriale

 

Descrizione

Le più antiche notizie riguardanti il Castello di Collemancio risalgono al 1224, anno in cui Onorio III concesse al vescovo di Assisi la giurisdizione temporale su "Collismanci"; le sue origini vanno sicuramente arretrate a prima dell'anno 1000. Nel 1293 è attestato come Comune e nel 1377 si sottomise a Perugia. Nel 1435 fu data in possesso a Malatesta Baglioni, che aveva fatto da paciere nel conflitto tra Perugia e la Chiesa, insieme a Spello, Bastia, Bevagna, Limigiano, Castelnuovo e Tordandrea. Come la vicina Cannara entrò a far parte dei territori ecclesiastici nel 1648. In base al riparto territoriale dei governi e delle comunità dello Stato pontificio del 1817 è un appodiato di Cannara, comune unito a Bevagna, luogo di residenza di governatore appartenente al Distretto di Spoleto. Al successivo riparto territoriale (motu proprio di Leone XII del 21 dicembre 1827) rimane sempre appodiato di Cannara, trasfrmata in podesteria e compresa nel Distretto di Foligno. Nell'"ordinamento amministrativo delle comunità e delle provincie" del 1833 è, come Cannara, un comune unito a Spello, luogo di residenza di governatore e così risulta ancora nel riparto territoriale del 1858, quando Spello era compreso nella Provincia di Perugia. Entrò nel nuovo Regno d'Italia nel 1860, come comune autonomo della Provincia dell'Umbria; venne soppresso nel 1870, divenendo frazione del Comune di Cannara, cui ancora oggi appartiene.

 

Sistema aderente

SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.

 

URL Scheda provenienza