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Comune di Fabro, Fabro (Terni), sec. XIX terzo quarto - - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Comune di Fabro, Fabro (Terni), sec. XIX terzo quarto -  Linked Open Data: san.cat.sogP.65675

Comunità di Fabro, Fabro (Terni), sec. XVI metà - sec. XIX terzo quarto

 

Altre denominazioni

Comune di Fabro

      Comunità di Fabro

 

Data di esistenza

sec. XVI metà -

 

Sede

Fabro (Terni)

 

Natura giuridica

pubblico

Tipo ente

preunitario
ente pubblico territoriale

 

Descrizione

L'antico castello è citato per la prima volta nel 1118 nel Codice diplomatico della città di Orvieto con denominazione di "Catrum Fabri". A partire dal 1272 e per quattro secoli circa appartenne alla famiglia dei Filippeschi. Nel XIV secolo, tuttavia, divenne capoluogo del Mandamento di Ficulle ed appartenne al famoso Boccante Monaldeschi della Vipera, tiranno di Orvieto. Nel 1495 passò sotto il comune di Orvieto. Il 25 maggio 1548 venne redatto lo statuto dal feudatario Filippo Pepoli di Bologna, signore anche di Città della Pieve. All'inizio del XVII secolo il castello fu acquistato da Orazio di Marsciano, che ne intraprese il restauro. Subì gravi danni, nel 1944, durante la ritirata dei tedeschi. Il Comune di Fabro rappresenta l’unione dei due comuni di Fabro e Carnaiola avvenuta nel 1870 circa. Ne consegue che sul suo territorio vi sono due centri storici, dai quali si sono poi sviluppate le due realtà urbane più moderne di Fabro Scalo e Colonnetta. Fabro Scalo si è sviluppato a partire dagli anni Trenta intorno alla stazione ferroviaria ed è oggi la frazione più abitata, caratterizzata da una intensa attività commerciale, artigiana e di servizi. Il centro abitato di Colonnetta, nelle vicinanze del casello autostradale, si caratterizza per la presenza di una vasta zona artigianale-industriale. Una particolarità del Comune di Fabro è la presenza dell'isola amministrativa di Poggiovalle, interamente situata nel territorio comunale di Città della Pieve.

 

Sistema aderente

SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.

 

URL Scheda provenienza