Forma autorizzata del nome
Fiocchi, Giacomo, Mino, architetto, (Lecco 1893 - Appiano Gentile 1983)
Giacomo (detto Mino) Fiocchi si laurea in Architettura nel 1919 dopo aver trascorso il periodo militare con Giovanni Muzio ed Emilio Lancia, coi quali visita le architetture di Palladio. Frequenta lo studio di Giovanni Muzio, Emilio Lancia, Gio Ponti e, nel 1921, intraprende l'attività professionale in proprio. Nello stesso anno partecipa al concorso Camillo Boito per il Piano Regolatore dell'Isola Comacina: il premio non è assegnato, ma Fiocchi risulta tra i cinque segnalati. Nel 1930 prende parte alla IV Triennale di Monza (medaglia d'oro per un progetto di villa sul lago) e tre anni dopo condivide, con altri, l'unica esperienza razionalista nel progetto di villa per la V Triennale di Milano. Suoi riferimenti costanti sono le architetture palladiane e l'architettura neoclassica lombarda. Rivolge grande attenzione all'abitare, concentrandosi nella progettazione di varie tipologie residenziali e, in particolare, sviluppando il tema delle ville unifamiliari. Segue per tutte le sue realizzazioni, la scelta dei materiali da costruzione, la definizione delle essenze arboree per i giardini e la progettazione dei singoli elementi d'arredo. Lavora molto per la famiglia e per la borghesia milanese (frequenta il Cenacolo di Via Bagutta). A Milano realizza: Casa Fiocchi (1924-26), Casa Falk, Casa Campanini (1940), Casa Monzino. Sulle sponde del Lario, oltre a splendide ville, costruisce anche edifici legati all'attività industriale della famiglia: a Belledo l'asilo infantile (1928)...
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