Forma autorizzata del nome
Borsani, Osvaldo, architetto, (Varedo 1911 - Milano 1985)
Varedo (Monza e della Brianza)
Osvaldo Borsani, nato da una famiglia di costruttori di mobili con una lunga e consolidata tradizione artigiana, comincia all'eta di sedici anni a collaborare con l'Atelier di Varedo, l'azienda fondata dal padre Gaetano. Nel 1931 ottiene il diploma di maturità artistica presso l'Accademia di Belle Arti di Milano. Nello stesso anni si iscrive al primo anno del Biennio di Architettura, per poi laurearsi nel 1936, presso il Politecnico di Milano. Nel 1933 partecipa alla V Triennale di Milano con il progetto per la "Casa minima" che viene premiato con la medaglia d'argento. La fisionomia professionale di Borsani coniuga l'indagine sulla qualità dei materiali alla passione per la tecnologia e all'interesse per la creatività e le esperienze artistiche d'avanguardia. È proprio questo interesse che lo porta, fin dal dopoguerra, a stringere legami d'amicizia e di collaborazione professionale con numerosi artisti, fra cui Lucio Fontana, Agenore Fabbri, Aligi Sassu, Roberto Crippa, Fausto Melotti, Arnaldo e Giò Pomodoro. Nel 1953 fonda insieme al fratello Fulgenzio la ditta Tecno con lo scopo di trasformare l'azienda famigliare artigianale in una realtà industriale. La realizzazione di arredi speciali e di forniture su disegno viene così ad assumere una dimensione più contenuta in favore dell'avvio di una produzione di arredi in serie. A rafforzare questa impostazione nel 1968 Osvaldo Borsani con Eugenio Gerli progetta il sistema "Graphis" che inaugura un nuovo modo di concepire lo...
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