Forma autorizzata del nome
Comune di Arquata del Tronto, Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), 1356 -
Comune di Arquata del Tronto
Comunità di Arquata
Arquata del Tronto (Ascoli Piceno)
preunitario
ente pubblico territoriale
Arquata e la sua rocca sono ubicate in posizione strategica, dall'alto del sito ove esse sorgono si dominano le vie di accesso alla valle del Tronto dall'Umbria, dall'Aquilano e dal Lazio. Per tale motivo Arquata, per vari secoli, fu al centro di aspre contese tra Ascoli e Norcia, che con il controllo del castello si assicuravano anche quello della via Salaria nella sottostante valle e degli altopiani di Castelluccio, fonte di ricchezza per l'economia locale.
Nel corso dei secoli Arquata è ora libero comune, ora sottoposta al dominio di una delle due città: nel 1251 Arquata, è sottomessa a Norcia presentando annualmente il pallio; quattro anni dopo il castello ed altri insediamenti sono venduti da Norcia ad Ascoli. Nel 1337 il popolo di Arquata scaccia i magistrati ed il presidio di Ascoli, ma dopo breve assedio è costretta a tornare all'antico dominio. Nella "Descriptio Marchiae", Arquata è iscritta tra le "Communancia et Castra que spectant ad sanctam Romanam ecclesiam", risultando avere sotto di sé sette Ville ed appartenere -ab antiquo- al presidiato dell'Abbazia di Farfa. Al 1356 circa, quindi, sembra potersi ascrivere l'avvenuta istituzione del libero comune, direttamente soggetto alla Chiesa, almeno fino al 1378. In seguito Arquata è nuovamente contesa tra le due città che continuano nelle liti in ordine alla configurazione dei confini dei loro territori: negli Statuti antichi di Ascoli il castello è compreso tra le cosiddette "terrae recommissae" che presentano...
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