Forma autorizzata del nome
Lambardi de' Bacci, Arezzo, sec. XIV - sec. XIX
La famiglia Bacci risulta attiva ad Arezzo fin dalla prima metà del XIV secolo come appartenente al partito ghibellino;vennero dichiarati "magnati" Baccio e Agnolo di Magio, compagno, quest'ultimo, nella compagnia dell'Arte di lana di Lazzaro di Giovanni Bacci, insieme ad Agnolo di Biagio.
La famiglia ebbe tra i membri diversi cavalieri dell'Ordine di Santo Santo Stefano fino dal 1659 e cavalieri di Malta; contrasse parentele con importanti famiglie come i conti di Carpegna, i marchesi di Monte di Santa Maria, i conti di Santa Fiora, i Tarlati signori di Pietramala.
I Lambardi erano una antichissima famiglia aretina, divisa in due rami: i Lambardi di Mammi e i Lambardi di Tuoro. Appartenne al consiglio dei Settanta, seguì la parte Guelfa e fu onorata del Gonfalonierato di Giustizia. Nel secolo XIV ebbe il dominio del castello di Citerna nell'Umbria insieme con i Tarlati di Pietramala. Pierantonio ebbe parte in un trattato con Pandolfo Petrucci, signore di Siena e con Vitellozzo Vitelli, signore di Città di Castello, per sottrarre Arezzo dal dominio fiorentino. Antonio fu vescovo di Canne e Francesco di Veroli. Tra i molti uomini d'armi della famiglia Lelio fu preposto alle milizie di Alessandro VII; e 11 cavalieri di Santo Stefano.
Arma dei Lambardi: "D'argento all'aquila di rosso caricata di tre fasce d'oro e coronata d'oro; al capo d'Angiò".
Arma dei Bacci: "D'argento alla banda d'azzurro caricata di tre stelle d'oro di sei raggi e accompagnata nel cantone sinis...
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