Forma autorizzata del nome
Capitolo metropolitano della cattedrale di San Sabino di Bari, Bari, sec. X - sec. XX
Capitolo metropolitano primaziale di Bari
Capitolo metropolitano della cattedrale di San Sabino di Bari
ente e associazione della chiesa cattolica
L'esistenza del Capitolo della Chiesa di Bari risulta attestata dai documenti arcivescovili del Fondo pergamenaceo nei quali, già dal X secolo, appaiono le sottoscrizioni delle dignità capitolari gerarchicamente preposte al capitolo quali arciprete e primicerio (952) e arcidiacono (1073).
In una concessione del 1187 l'arcivescovo di Bari Rainaldo fa esplicito riferimento alla partecipazione al governo della diocesi dei canonici organizzati in collegio("de communi consilio canonici nostri"). In diversi documenti la condivisione di atti di governo ecclesiastico risulta dall'apposizione accanto alle firme dei canonici del loro consenso all'atto ("consensi").
L'accresciuta importanza del capitolo, legata alla sua centralità nella organizzazione solenne del culto della chiesa cattedrale e alla connessa gestione dei beni economici, è via via accompagnata dalla acquisizione della piena capacità giuridica dei diritti patrimoniali e spirituali. Il capitolo elegge gli arcivescovi fino al 1378 e nella attenta difesa del suo patrimonio sperimenta il conflitto con il potere arcivescovile (1270). I privilegi della chiesa cattedrale, sicura espressione, a partire dall'XI secolo, della centralità politica del suo capitolo, delineano la preminenza del clero barese rispetto ai cleri delle chiese suffraganee dell'Arcidiocesi: Acquaviva, Binetto, Bitritto, Cannito,Capurso,Carbonara,Casamassima,Cassano,Ceglie,Cellamare,Gioia,Grumo,Loseto,Modugno,Mola,Montrone,Noicattaro,Palo,Sannicandro,Sante...
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