Forma autorizzata del nome
Comune di Chiuro, Chiuro (Sondrio), sec. XIII -
ente pubblico territoriale
Comune del terziere di mezzo della Valtellina, appartenne alla pieve di Tresivio. Il toponimo si trova citato insieme quello di Ponte in un atto di vendita del 918. Chiuro fu insieme a Ponte la prima comunità ad acquisire autonomia amministrativa nei confronti del capoluogo plebano: nel XIII secolo infatti era comune sotto un podestà nominato da Como e comprendeva vari abitati, sul versante retico e su quello orobico, tra cui Castionetto, Castello dell'Acqua, Gera, Bensale, Cigalina; le ultime tre località furono progressivamente abbandonate tra XVI e XVIII secolo. Nell'archivio comunale di Chiuro è conservato un elenco cronologico dei decani, deputati e sindaci della comunità di Chiuro: il primo nominativo nell'elenco, che è completo a partire dal 1530, è quello di Pietro Quadrio che nel 1293 e 1294 fu podestà di Chiuro, con residenza in Ponte. Nel 1335, compreso nella pieve di Tresivio, figurava come "comune loci de Clurio". Anche se non si sa con precisione da quando Chiuro costituì una comunità autonoma, si è certi che nel 1444 era già distinta da Ponte: in quell'anno infatti il commissario ducale della Valtellina emanò una sentenza con cui venivano stabiliti i confini e ripartiti i beni e pertinenze su pascoli e boschi tra le due comunità. Nel XV secolo il comune era suddiviso in quadre: quella dei Vicini e quella dei Nobili in Chiuro, la quadra di Castione, le quadre dei Pontignani e degli Scalvini in Castello dell'Acqua, rispettivamente ad ovest ed a est della Val...
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