Forma autorizzata del nome
Comune di Rocca Sinibalda, Rocca Sinibalda (Rieti), sec. X -
Comune di Rocca Sinibalda
ente pubblico territoriale
Le origini di Roccasinibalda sembrano risalire al secolo X, volendo identificare il castrum con la rocca che nel 986 Teudino, figlio del defunto conte Berardo, aveva ricevuto in permuta dall'abate di Farfa Giovanni I. La rocca con il nome attuale compare invece nella documentazione a partire dal 1084, anno in cui Rocca Sinibalda tornò nuovamente in possesso del monastero sabino, grazie alla donazione di Erbeo, uno degli ultimi conti di Rieti; il controllo dell'abbazia comunque non durò a lungo e nel 1118 risulta già perduto. Fra il XII e XIII secolo Roccasinibalda pervenne ai De Romania, la più importante famiglia della nobiltà rurale della Sabina, che ne mantennero il controllo fin dopo la metà del XIV, allorchè passò ai Mareri. Nel 1526 il papa Clemente VII confiscò a Muzio Mareri la quota di feudo a lui spettante, per poi donarla, l'anno successivo, ad Alessandro Cesarini, creato nel 1517 cardinale diacono dei SS. Sergio e Bacco, che completò successivamente l'acquisto delle altre quote di cosignoria castrense. Nel 1600 Giuliano Cesarini vendette Roccasinibalda e Belmonte ai fratelli Ciriaco e Asdrubale Mattei ai quali rimase sino al 1676, anno in cui fu acquistato dai Lante della Rovere. Nel 1615 Roccasinibalda fu eretto a marchesato da Paolo V e nel 1685 fu elevato a ducato da Innocenzo XI in favore di Ippolito Lante della Rovere. Nel 1739 i Lante vendettero Roccasinibalda e Belmonte ai Muti Bussi, dai quali passò al nobile milanese Antonio Menafoglio e poi ai Lep...
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