Forma autorizzata del nome
Ramat, Raffaello, critico letterario, partigiano, politico, (Viterbo 1905 - Orvieto 1967)
partigiano
politico
critico letterario
Nato a Viterbo il 26 giugno 1905, insegna alle scuole medie superiori. Autore di numerose pubblicazioni di critica letteraria, dal 1938 al 1941 è redattore della rivista «La Nuova Italia». Tra i dirigenti del movimento liberalsocialista a Firenze fin dal suo nascere (1938), nel 1941 fonda insieme ad Alberto Carocci la rivista «Argomenti», di cui diviene direttore; il periodico, su cui trovano spazio i temi del liberalsocialismo, è soppresso dopo due anni dal regime fascista. Nel 1942 Ramat è arrestato e assegnato a un anno di confino, ma è prosciolto dopo qualche mese. Iscritto al Partito d'azione (PdA) dal 25 luglio 1943, dopo l'armistizio dell'8 settembre prende parte alla guerra di liberazione nelle fila della Resistenza fiorentina. Arrestato dai fascisti di Mario Carità il 2 novembre 1943, viene rilasciato nel febbraio 1944 e riprende l'azione clandestina; nuovamente sospettato, fugge da Firenze, ove ritorna partigiano nella Brigata Garibaldi Sinigaglia. Dopo la liberazione del capoluogo toscano svolge attività politica per il PdA, facendo parte dell'Esecutivo e della Direzione politica provinciale fiorentina.
Negli anni cinquanta dirige il giornale «La Difesa» di Firenze, precedentemente diretto da Giovanni Pieraccini. Il 5 luglio 1951 Ramat diviene membro del Consiglio comunale di Firenze per il Partito socialista italiano (PSI), per cui è eletto consigliere anche alle elezioni del 28 maggio 1956. Dal 1952 è nel consiglio direttivo dell'Alleanza per la ricreazione...
SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.