Forma autorizzata del nome
Parrocchia di S. Maria della carità in Grancetta, Chiaravalle (Ancona), sec. XVII -
Parrocchia di S. Maria della pietà in Grancetta di Chiaravalle
Parrocchia di S. Maria della carità in Grancetta di Chiaravalle
ente e associazione della chiesa cattolica
La parrocchia di Grancetta sorge in una zona collinare non molto distante da Chiaravalle, il comune di appartenenza. In questo luogo i monaci cistercensi, che avevano una abazia a Chiaravalle, vi costruirono una grancia per conservare le derrate e vi edificarono una casa, come dimora per il monaco addetto alla loro conservazione.
Nei giorni festivi i monaci vi celebravano le messe e con il passare del tempo permisero che un sacerdote vi risiedesse in modo stabile. Gli abitanti desideravano che a Grancetta si istituisse una parrocchia e che il sacerdote fosse nominato parroco. Essi garantirono il suo sostentamento pagando, ogni anno, le decime a grano e a mosto, come da istrumento rogato dal notaio Bartolomeo Fabbri l’8 settembre 1664.
Era stata creata la parrocchia, "nullius diocesis", poiché si trovava sotto la giurisdizione dell’abate commendatario dei monaci di Chiaravalle, cui apparteneva la nomina del parroco e l'obbligo delle spese per il culto, mentre al parroco era consentito di poter seminare e raccogliere il frumento nel terreno della Commenda.
Con la bolla emanata dal pontefice Clemente XIV il 4 settembre 1771, il parroco divenne Rettore perpetuo della chiesa parrocchiale di Grancetta, che passò sotto la giurisdizione del vescovo della diocesi di Ancona. Furono aumentate le decime ed allargata la parrocchia.
Precedentemente il parroco non riceveva la bolla di investitura ma una semplice patente "ad tempus et etiam sine causa" poteva essere rimosso da suo...
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