Forma autorizzata del nome
Comune di Grosotto, Grosotto (Sondrio), sec. XIII -
ente pubblico territoriale
Comune del terziere superiore della Valtellina, appartenne alla pieve di Mazzo. Il toponimo si trova citato in un documento dell'anno 1080 in cui si accenna a quattro massarizi situati nella pieve di Mazzo "in Grausura" (Grosio), "in Grausuto" (Grosotto) e "in loco et fundo Serni". Analogamente a Grosio, il nucleo antico dell'abitato avrebbe fatto capo alla fortificazione eretta sul dosso roccioso che separa i due paesi. In un atto del 1150 relativo ad investiture vescovili, infatti, è menzionato il "castrum de Grosio cum villis de Grossura et de Grossupto". Grosotto faceva parte dei possedimenti vescovili infeudati ai Venosta, ma seppe consolidare e incrementare alcune prerogative godute dai vicini in epoca altomedioevale, dando vita già nel XIII secolo ad un'articolata organizzazione comunale. La comunità era governata da un decano e da un consiglio eletti dai capifamiglia delle cinque contrade o cantoni in cui era suddivisa: cantone inferiore, poi Fanoga; cantone del Buglio, poi Robustelli; cantone di mezzo, cantone superiore, poi Lugo; cantone dei monti, comprendente le frazioni di Piazza, Maroni, Roncale, Prada. Nel 1335 figurava come "comune loci vicinantie de Grosuptus". Le disposizioni che regolavano lo sfruttamento delle comunanze e la nomina degli amministratori locali erano raccolte negli statuti comunali, la cui più antica edizione risale al 1544, redatta in ottantadue capitoli divisi in quattro parti e pubblicata dal notaio Andrea Robustelli, essendone probab...
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