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Sartoria Fortunato Salviati, Napoli, sec. XX seconda metà - - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Sartoria Fortunato Salviati, Napoli, sec. XX seconda metà -  Linked Open Data: san.cat.sogP.58049

 

Altre denominazioni

Sartoria Fortunato Salviati

 

Data di esistenza

sec. XX seconda metà -

 

Sede

Napoli

 

Natura giuridica

privato

Tipo ente

ente economico/impresa

 

Descrizione

Fortunato Salviati inizia il suo apprendistato a dodici anni, presso le sartorie di Vincenzo Attolini, di Angelo Blasi e di Silvio Savarese; apre il suo primo laboratorio a diciotto anni nella via Lungo Teatro Nuovo di Napoli. Dal 1965 per circa quarant'anni il suo atelier sarà nella Galleria Umberto I; negli anni Settanta viene nominato vice presidente del Circolo Mediterraneo dei Sarti e "delegato alla moda", ruolo previsto per la selezione degli abiti da presentare in manifestazioni ufficiali, tra cui il "Festival della Moda Maschile di San Remo". Nel 1975 nell'ambito della Settimana della Cultura Italiana, organizzata dall'Associazione Italia-Urss, Salviati partecipa alla sfilata organizzata a Bakù e nel descrivere il successo riscosso ricorda che Napoli a quei tempi era la prima città italiana a fare moda maschile nell'Unione Sovietica. Nel 1980 Salviati viene nominato presidente del Circolo Mediterraneo dei Sarti, carica che ricopre tutt'ora insieme a quella di delegato regionale dell'Accademia Nazionale dei Sartori; di recente ha ricevuto la nomina a commissario nel Concorso nazionale "Forbici d'Oro". Durante la sua carriera vince diversi concorsi: il Gran premio moda partenopea nel 1969 e il primo premio regionale Forbici d'Oro, ottenuto in due edizioni. La diffusione dell'uso del borsello, accessorio molto in voga negli anni Settanta, gli consente di portare avanti la rivoluzionaria eliminazione delle tasche da abiti e cappotti, che di fatto guadagnano linee più...

 

Sistema aderente

SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.

 

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