Forma autorizzata del nome
Patrimonio ecclesiastico di Pistoia
Enti e associazioni di culto
Istituito dal Granduca di Toscana Pietro Leopoldo contestualmente ad altri della toscana con motuproprio del 30 ottobre 1784 a seguito della politica riformatrice attuata in campo ecclesiastico su ispirazione del vescovo scipione de' Ricci, fu concepito come un nuovo istituto in cui copncentrare le rendite patrimoniali delle opere parrocchiali e di alcuni conventi soppressi, per servire ai bisogni del culto all'interno della diocesi. Dopo la generale soppressione delle compagnie laicali (motuproprio del 21 marzo 1785) esso accolse anche i loro patrimoni e archivi. Dal 1788 fu unito a questo il Patrimonio Ecclesiastico di Prato, scorporato nel 1795. Nel maggio del 1789 si iniziò il suo scioglimento: i resti del Patrimonio ecclesiastico nel gennaio 1795 passarono in amministrazione agli Spedali Riuniti di Pistoia, e così rimasero fino al 1880, quando furono trasferiti all'Economato generale dei benefizi vacanti.
Bibliografia: "Guida storica e bibliografica degli archivi e delle biblioteche d'Italia diretta da Pietro Fedele. Volume II: Provincia di Pistoia. Parte I: Pistoia", a cura di R. Piattoli, Roma, La Libreria dello Stato, 1934, pp. 112-113;
Alberto Mazzanti, "Il Patrimonio Ecclesiastico di Pistoia: memoria storico-giuridica sulla sua costituzione e le sue finalità", Pistoia, Grazzini, 1927;
Quinto Santoli, "Pistoia. Archivio del Patrimonio Ecclesiastico" in "Gli archivi della storia d'Italia" a cura di G. Mazzantini, Rocca San Casciano (FI), 1907; pp. 239-264;
Luigi Bargiacchi, "Storia degli Istituti di beneficenza, d'istruzione ed educazione in Pistoia e suo circondario dalle respettive origini a tutto l'anno 1880", Firenze, Tipografia della Pia Casa di Patronato pei minorenni, 1884, vol. IV, p. 214.
SIAS. Sistema Informativo degli Archivi di Stato.