Forma autorizzata del nome
Picenardi
inizio sec. XIII - secondo decennio sec. XIX
Cremona, città e territorio
Un Picenardi, Oldefredo, compare come ambasciatore del Comune di Cremona in un documento del 1225. Tra Medioevo ed età moderna più membri della famiglia si distinguono per le carriere politiche e soprattutto militari al servizio della Corona spagnola. Nel 1714 l'imperatore Carlo VI investì Sforza Picenardi, che aveva combattuto come capitano in Morea contro i Turchi, del feudo di Calvatone. Nel 1816 i marchesi Ottavio Luigi e Giuseppe Picenardi, ultimi discendenti della propria famiglia, donarono a Girolamo e Antonio Sommi, loro pronipoti, beni, diritti e nome dei Picenardi stessi.
Bibliografia: L. Astegiano, Codice diplomatico cremonese, Torino 1895-1898, I, p. 249, n. 393; G. Sommi Picenardi, La famiglia Sommi, Cremona 1893; V. Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano 1928-1935 (rist. anast. 1969), VI, pp. 363-369.
SIAS. Sistema Informativo degli Archivi di Stato.