Forma autorizzata del nome
Comune di Gradara, Gradara (Pesaro e Urbino), sec. XIV -
Gradara (Pesaro e Urbino)
ente pubblico territoriale
La più antica notizia di un castrum Gredarie si ebbe in un documento del 2 settembre 1182 dell'Archivio portuense, conservato presso l'Archivio arcivescovile di Ravenna. La dominazione su Gradara della famiglia dei Griffo iniziò nel sec. XII. Dopo un breve dominio dei Bandi di Pesaro, entrarono nella storia di Gradara, nel 1260, i Malatesta.
Giovanni Malatesta, detto Giangiotto, comprendendo l'importanza strategica di Gradara, porta d'ingresso alla Marca, la occupò dando inizio alla costruzione della Rocca a pianta quadrilatera con torri poligonali, incorporandovi quella dei Griffo che ne divenne il mastio. A Giovanni Malatesta ed a sua moglie Francesca da Polenta, sposata nel 1275, è attribuita la tragedia di Paolo e Francesca cantata da Dante nell'Inferno. La rocca di Gradara, non terminata per la morte di Giangiotto avvenuta nel 1304, passò al fratello Pandolfo I che pensò a completarla. Alla morte di Pandolfo I, nel 1324, il possesso di Gradara andrà al figlio Malatesta II, detto Guastafamiglie. Sotto il suo governo Gradara si elevò a libero comune e nel 1363 il Guastafamiglie promulgherà gli "Statuta Terrae Gradarie", riconfermati da Leone X ed aggiornati da Vittoria Farnese. Ufficiali del comune erano: il Vicario, il Castellano, il Gonfaloniere, i Priori, gli Anziani.
Gradara fu sotto i Malatesta sino all'ottobre 1463, quando fu conquistata alla Santa sede dalle truppe guidate da Federico da Montefeltro che sottrasse a Sigismondo tutti i suoi territori, esclusa Rimi...
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