NOTIZIE IN EVIDENZA

 

VEDI ANCHE...

 

Comune di Fossombrone, Fossombrone (Pesaro e Urbino), sec. XIII circa - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Comune di Fossombrone, Fossombrone (Pesaro e Urbino), sec. XIII circa  Linked Open Data: san.cat.sogP.5279

 

Altre denominazioni

Comune di Fossombrone

 

Data di esistenza

sec. XIII -

 

Sede

Fossombrone (Pesaro e Urbino)

 

Natura giuridica

pubblico

Tipo ente

ente pubblico territoriale

 

Descrizione

Nato dalle vestigia del municipium romano di Forum Sempronii, è attestato fra gli otto comitati donati dall'imperatore Ottone a papa Silvestro II nel 999. Al 1056 risale la notizia di un Petrus comes di Fossombrone. Nel 1213 Ottone IV imperatore, col consenso del Pontefice, diede Fossombrone in feudo ad Azzo d'Este. La città fu liberata dalla tirannia della famiglia dei Pofi ad opera di Bonifacio VIII nel 1292. Tre anni dopo Pandolfo, figlio di Malatesta da Rimini, si impadronì di Fossombrone che venne confermato in vicaria ai Malatesta dal pontefice Gregorio IX nel 1374. Nel 1445 Galeazzo Malatesta, che aveva la signoria di Pesaro e Fossombrone, oberato di debiti, vendette per tredicimila fiorini Fossombrone a Federico da Montefeltro. Da questa data Fossombrone fece parte del ducato d'Urbino, ininterrottamente, sino alla devoluzione di quest'ultimo alla Santa sede, nel 1631. Con l'avvento del Regno napoleonico fu comune capo-cantone nel distretto II di Pesaro, Dipartimento del Metauro, per passare, con la distrettuazione definitiva del 1811, nel distretto IV di Urbino. All'atto della Restaurazione fu residenza di un Governatore nel distretto di Urbino, Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro. In base al riparto territoriale del 1817 Fossombrone era ancora sede di un Governatore, nel distretto di Urbino, all'interno della Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro. Questa situazione fu confermata dall'assetto territoriale del 1835. Con l'Unità d'Italia fu comune della pr...

 

Sistema aderente

SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.

 

URL Scheda provenienza