Forma autorizzata del nome
Comune di S. Ninfa, Santa Ninfa (Trapani), 1820 -
ente pubblico territoriale
Il paese di Santa Ninfa sorse nel primo decennio del XVII secolo nel feudo Rabinseri.
Nel 1603 il suddetto feudo era stato venduto da Guglielmo Graffeo, barone di Partanna, ad Adriano Pepe che a sua volta, nel 1605, lo aveva ceduto a Luis Arias Giardina che iniziò l'opera di popolamento. Nello stesso anno, il nuovo paese fu dichiarato feudo baronale e, nel 1609, il barone Giardina otteneva la "licentia populandi". In seguito, nel 1621, Filippo IV investì il barone Giardina del marchesato, con l'esercizio della giustizia civile. Il marchesato con tutte le proprietà, i titoli e i privilegi passarono alla figlia del marchese Giardina, Orsola, moglie di Mario Bellacera e Cangeloso, quindi al figlio di questi, Simone, che prese il nome e le insegne della famiglia Giardina.
All'inizio del XVIII secolo, essendosi estinta la linea maschile dei Giardina Bellacera, il feudo passò a Luigi Giardina Guevara, il quale nel 1720 vendette Santa Ninfa a Federico di Napoli principe di Resuttano, i cui successori tennero il feudo fino al 1812, anno dell'abolizione della feudalità. Nella nuova ripartizione territoriale, voluta da Ferdinando I nel 1817, la Sicilia venne suddivisa in Sette Valli e Ventitrè Distretti; Santa Ninfa fu così aggregata al Vallo di Trapani, Distretto di Mazara. Nel 1843 Santa Ninfa divenne capoluogo di Circondario per opera del Cavalier Giuseppe di Stefano Santangelo e nel 1854, i suoi confini furono ampliati con l'aggiunta dei feudi Torello, Mondura e Buturro. Nel c...
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