Forma autorizzata del nome
Comune di Ponza, Ponza (Latina), sec. XII -
ente pubblico territoriale
Luogo di confino durante l'Impero romano, sin dall'epoca altomedievale Ponza appare sotto l'influenza del vescovo di Gaeta e diviene luogo di insediamento dei monaci Benedettini. La sua posizione strategica nel Mediterraneo la rese frequente teatro di scontro tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio, nonchè meta di continue incursioni saracene. Sul finire del sec. XV Sisto IV concesse l'arcipelago in enfiteusi a tre cavalieri napoletani, tra i quali Alberico Carafa, consiglieri del re di Napoli Ferdinando; nel 1542 il cardinale Alessandro Farnese lo diede in feudo al padre Pier Luigi, comandante delle truppe pontificie, allo scopo di proteggere le coste dell'Isola, sempre più spopolata a causa delle continue predazioni saracene.
Con l'estinzione dei Farnese nel 1731 l'arcipelago passò in via ereditaria a Carlo III di Borbone e dunque fu incorporato al Regno di Napoli. Sotto la dominazione borbonica Ponza tornò ad essere popolata: gli stessi sovrani spagnoli deliberarono una vera e propria colonizzazione, grazie alla quale, per la prima volta, furono realizzati lavori di ampliamento del porto e furono organizzati i servizi per la cittadinanza, in particolare il servizio sanitario marittimo e quello religioso. Durante la dominazione francese ed il governo Murattiano, l'isola, trasformata in Municipio, godette di alcuni privilegi, ma solo per pochi mesi: gli Inglesi, infatti, data l'importanza assunta dall'arcipelago nel controllo del Mediterraneo, lo occuparono nel 1809...
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