Forma autorizzata del nome
Comune di Grado, Grado (Gorizia), 1807 -
ente pubblico territoriale
Importante scalo marittimo sulla via di Aquileia (Gradus) crebbe d'importanza ai tempi delle invasioni barbariche, come luogo di rifugio dalle scorrerie dei vari popoli barbari che distrussero più volte la vicina Aquileia. Nel VI secolo i vescovi di Aquileia presero dimora a Grado; successivamente nelle due località coesistettero due distinti patriarch: uno legato a Bisanzio, l'altro, "eretico", ai duchi longobardi. Dopo lunga rivalità, nel 727, il Patriarcato di Grado venne consacrato definitivamente. Quattro anni dopo vennero fissati i confini tra i due patriarcati: quello di Grado comprendente il territorio tra l'Istria e Chioggia venne soppresso nel 1451, quando venne istituito quello di Venezia.
Possesso della Serenissima, la Comunità di Grado veniva retta da un Conte assistito da un Consiglio composto dalle sette famiglie patrizie gradesi. Alla caduta della Repubblica veneta, a seguito del Trattato di Campoformido, Grado passò sotto il dominio austriaco fino al 1807, quando venne incorporata al Regno d'Italia napoleonico come Comune facente parte del Dipartimento dell'Adriatico, Distretto di Aquileia. In seguito ritornò sotto il dominio degli Asburgo, come Comune del Distretto amministrativo di Cervignano, Circolo di Gradisca nel Land del Litorale Austriaco. Grado venne annessa al Regno d'Italia solamente alla fine della Prima Guerra Mondiale. Attualmente appartiene alla Provincia di Gorizia, Mandamento di Monfalcone, assieme alle frazioni di Fossalon e Boscat.
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