Forma autorizzata del nome
Comune di Casperia, Casperia (Rieti), sec. XI -
ente pubblico territoriale
Aspra figura tra i beni acquistati all'Abazia di Farfa da Berardo Abate nominato nel 1047. Teudino figlio di Berardo cedette Aspra ai Monaci nel 1081; nel 1084 essa appare confermata nel diploma dell'imperatore Enrico IV insieme a Luniano e Poggio S. Massimo.
Una bolla di Innocenzo IV del 1254, accordò agli abitanti del Monte di Aspra gli stessi privilegi dei cittadini di Aspra.
Nel 1266 Clemente IV, ordinò che non si molestasse la città e nel 1278, sotto il pontificato di Nicolò III, la Comunità giurò vassallaggio alla Santa Sede. Nel 1285 la Comunità divise i beni del territorio tra le famiglie del paese con la clausola che il Comune avrebbe ereditato le porzioni di quelle dinastie che si fossero estinte.
Alla data del 1364 nel registro camerale del Cardinale Albornoz, Aspra appare sotto il dominio diretto della S. Sede.
Nel 1366 il Comune fu processato per aver prestato aiuto, contro Magliano, al condottiero Annichino, allora dichiarato ribelle da Urbano V. Durante il pontificato di Gregorio XI nel 1372, Aspra risulta infeudata a Nicola Pone di Ranieri, perugino.
Dopo la repressione della ribellione del 1375, il Comune di Roma, che era rimasto fedele al pontefice, riuscì ad ottenere da Aspra atto di vassallaggio: l'istrumento relativo, tuttora conservato nell'archivio comunale, è datato 18 febbraio 1376; alla fine del secolo Aspra fu occupata da Paolo Savelli, alla famiglia del quale rimase sino al 1501, anno in cui il pontefice Alessandro IV la cedette a Gio...
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