Forma autorizzata del nome
Commissario straordinario provinciale di Macerata
Ufficio periferico dello stato postunitario
Il 20 settembre 1860 le truppe piemontesi entrarono in Macerata abbandonata dall'ultimo delegato apostolico mons. Apolloni. L'amministrazione della provincia nella fase di interregno era stata assunta da una commissione provvisoria di governo per la città e provincia di Macerata divenuta poi giunta provvisoria di governo. Questa, insieme alle altre giunte costituitesi nei principali comuni della provincia, cessò da ogni attività con lo insediamento del commissario provinciale straordinario nominato nella persona dell'avvocato Luigi Tegas, dal commissario generale straordinario per le Marche, Lorenzo Valelerio. Proclamata, dopo il plebiscito del 4-5 novembre 1860,l'annessione delle Marche alla monarchia di Vittorio Emanuele II, il commissario generale e quelli provinciali cessarono da ogni attività nel gennaio 1861, sostituiti dai vari intendenti che col gennaio 1862 assunsero il nome di prefetti. In questa stessa occasione (1860-1861) la circoscrizione territoriale della provincia di Macerata subì notevoli variazioni con l'aggregazione del territorio della provincia di Camerino, ridotta a circondario con a capo un sottoprefettoe con l'aggregazione del mandamento di Visso (staccato da Perugia), mentre furono trasferiti alla provincia di Ancona i mandamenti di Loreto, Fabriano e Sassoferrato
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