Forma autorizzata del nome
Bardi, Pietro Maria, (La Spezia 1900 - 1999)
Studente irrequieto, Bardi lasciò presto la scuola e, ancora adolescente, cominciò a lavorare prima come apprendista presso l'Arsenale marittimo di La Spezia, sua città natale e successivamente come fattorino in uno studio legale. A 16 anni scrisse il primo dei suoi cinquanta libri, un saggio sul colonialismo. Nel 1917 fu chiamato sotto le armi e lasciò per sempre la città. Collaborò a diversi giornali, come la Gazzetta di Genova e l'Indipendente, ai quali, dopo il suo trasferimento a Bergamo, si aggiunsero il Giornale di Bergamo, il Popolo di Bergamo, il Secolo, il Corriere della Sera. Nel 1924 Bardi si trasferì a Milano e sposò Gemma Tartarolo, dalla quale ebbe due figlie, Elisa e Fiorella. Proprio in questa città Bardi iniziò la propria attività di critico e mercante d'arte, acquisendo la Galleria dell'Esame. Nel 1929 divenne direttore della Galleria d'arte di Roma e si trasferì nella capitale. Durante il regime fascista stabilì solidi legami con i gerarchi del fascismo e con lo stesso Mussolini, ma successivamente venne espulso dal partito per avere messo in discussione l'estetica fascista e per aver chiamato a collaborare alle sue pubblicazioni intellettuali ebrei.Come critico d'arte scrisse per le riviste L'Ambrosiano e Stile e nel 1933 fondò, con Massimo Bontempelli, la rivista Quadrante, alla quale collaborarono anche Le Corbusier, Léger, Mies van de Rohe, Gropius.Nel 1946 Bardi sposò Lina Bo, un architetto che lavorava con lui allo Studio d'Arte Palma di Roma. Il...
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