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Santa Maria Maddalena di Treviso, girolamini - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Santa Maria Maddalena di Treviso, girolamini  Linked Open Data: san.cat.sogP.28941

 

Data di esistenza

sec. XIV-1769

 

Sede

Treviso

 

Tipo ente

Enti e associazioni di culto

 

Descrizione

Gli esordi dell´esperienza gerolamina a Treviso sono legati alla figura del prestigioso ed illuminato sacerdote ferrarese pre´ Beltrame; nel 1398 questi si trovava a Treviso quale superiore di una comunità eremitica stanziata nei sobborghi della città, presso porta S. Bartolomeo. Catalizzatore di anime assetate di povertà e vita solitaria, diede vita all´esperienza della «societas pauperum domini presbiteri Beltrami» orientata all´impegno pastorale e alla cura degli infermi, la quale nel 1439 aderì definitivamente alla congregazione dei girolamini pisani. Tra il 1425 e il 1460 la comunità fu impegnata nella costruzione della chiesa e del monastero, demoliti in seguito, durante la guerra di Cambrai, per ordine della Dominante veneta e quindi ricostruiti. Il monastero fu soppresso con decreto esecutivo del Senato veneto nel 1769 e abbandonato dai religiosi nel 1771; il complesso edilizio fu venduto alle Orsoline di Treviso che vi fissarono la residenza a partire dal 1773. Bibliografia: Anagrafe informatizzata degli Archivi di Stato italiani, 1999; L. PESCE, La chiesa di Treviso nel primo Quattrocento, in «Italia sacra. Studi e documenti di storia ecclesiastica», 1987, 37, pp. 527-542; A. DA MOSTO, L'Archivio di Stato di Venezia. Indice generale, storico, descrittivo ed analitico, Roma, 1940, t. II, p. 200; G. NETTO, Gli archivi delle corporazioni religiose trevigiane soppresse, in Per una storia del Trevigiano in età moderna: guida agli archivi, a cura di D. GASPARINI, L. PUTTIN, in «Studi trevisani», II (1985), 3, pp. 187-188; D. RANDO, Religione e politica nella Marca. Studi su Treviso e il suo territorio nei secoli XI-XV. I. Religionum diversitas, Verona 1996, pp. 279-289

 

Sistema aderente

SIAS. Sistema Informativo degli Archivi di Stato.

 

URL Scheda provenienza