Forma autorizzata del nome
Monastero di San Nicola di Morbano, Venosa
Enti e associazioni di culto
Il monastero bizantino maschile di S. Nicola di Morbano è attestato già tra il 982 ed il 985, epoca alla quale risale un privilegio concesso dal catepano Kalokyros citato in un atto di Gregorio IX del 1233. Il monastero era situato a circa 10 km da Venosa, su un'altura detta "Ciliano". Al 990 risale la pergamena più antica, attestante una donazione. Tra il 1191 ed il 1193 il monastero è direttamente soggetto alla S. Sede. Nel 1261 è annesso all'abbazia greca di S. Maria a Grottaferrata, ma di fatto conserva l'autonomia; nel 1272 viene confermata la sua diretta dipendenza dalla S. Sede. La decadenza ha inizio nel sec. XIV: nel 1340 è dispensato dal pagamento del "comune servitium" alla S. Sede e nel 1399 paga solo mezzo "fructum". In epoca imprecisata il monastero viene abbandonato e unito alla chiesa di S. Martino dei Greci di Venosa, sua antica dipendenza. Nel sec. XV è dato in commenda e latinizzato. Tra il 1523 ed il 1534 S. Martino e il casale di Morbano sono uniti al capitolo della cattedrale di Venosa.
Bibliografia: Monasticon Italiae, vol. III: Puglia e Basilicata, Basilicata, a cura di H. Houben, Cesena, Badia di Santa Maria del Monte, 1986, pp. 201-202; R. Sassano, Venosa, il monastero di S. Nicola di Morbano, in Monasteri italogreci e benedettini in Basilicata, a cura di L. Bubbico, F. Caputo, A. Maurano, Matera, Ministero per i beni culturali e ambientali - Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici della Basilicata, 1996, vol. II: Le architetture, p. 217.
SIAS. Sistema Informativo degli Archivi di Stato.